Lega, il congresso dopo la spaccatura: l'ipotesi Federica Pietrogrande

Mercoledì 28 Settembre 2022 di Gabriele Pipia
Lega, il congresso dopo la spaccatura: l'ipotesi Federica Pietrogrande

PADOVA - La diga messa in piedi dai colonnelli del partito non regge più. Pesantemente colpita con le elezioni comunali di tre mesi fa, è stata definitivamente abbattuta domenica notte. Nella Lega ormai siamo al tutti contro tutti e il grande epicentro dello scontro è proprio Padova. Da un lato il commissario regionale Alberto Stefani e due fedelissimi di Salvini come Massimo Bitonci e Andrea Ostellari, dall’altro esponenti regionali di peso come Roberto Marcato e Fabrizio Boron. Se fino a tre giorni fa le varie anime erano tenute assieme (almeno ufficialmente) dall’obiettivo elettorale, ora i malumori tracimano come il Brenta in piena.
L’ala più critica agita le tabelle che mostrano il sorpasso di Fratelli d’Italia, invoca a gran voce i congressi per cambiare i vertici e sa che il momento della resa dei conti è arrivato: il congresso della sezione di Padova è previsto per fine ottobre. Ma chi correrà? Federica Pietrogrande è la grande favorita per prendere il posto di Bitonci al timone della Lega padovana. Avvocato ed ex presidente del Consiglio comunale, è molto stimata dallo stesso Bitonci e avrebbe i numeri per essere eletta segretaria. Con una faida interna così grande, però, nulla è scontato ed è difficile pensare ad una candidatura unitaria: a lei potrebbe quindi essere contrapposto Davide Favero, consigliere comunale tra il 2014 e il 2016.

Il suo nome nelle ultime ore ha iniziato a circolare sempre più. Le truppe si stanno organizzando.

IL CONTESTO

Nell’ultimo anno la Lega ha rinnovato il 70% dei congressi della provincia di Padova e non c’è dubbio che quello del capoluogo sia considerato il più importante, il vero teatro in cui contarsi e pesarsi. Intanto però l’ultima delusione elettorale inquina un’aria già pesantemente viziata. «Questi congressi saranno reali o parteciperanno tanti leghisti iscritti solo sulla carta? Ormai c’è totale disaffezione perché la base si sente sempre meno coinvolta» racconta un militante della prima ora che chiede di rimanere anonimo perché teme provvedimenti. «Basti pensare che per l’ultimo raduno di Pontida sono partite in pullman dal Crown Plaza di Limena 25 persone e tra queste c’erano anche il senatore Ostellari e il suo staff, che solitamente andavano in macchina – spiega scuotendo la testa – Vi rendete conto? Venticinque persone in tutto. Negli anni d’oro partivano tre pullman pieni e si andava in massa anche in treno. E’ cambiato tutto e i risultati elettorali ne sono la conseguenza».

IL FEUDO

La flessione dei voti è evidente quasi ovunque, compresi quei comuni dove la bandiera del Carroccio ha sempre sventolato più alta delle altre. Il caso simbolo è quello di Cittadella, roccaforte dove la Lega governa ininterrottamente dal 1994. Se guardiamo alle votazioni per la Camera notiamo che ha preso il 21% dei voti, un risultato dimezzato rispetto a cinque anni fa e ben più basso rispetto al 26,9% di Fratelli d’Italia. Un sorpasso che il sindaco Pierobon commenta senza scomporsi: «Il voto a Fratelli d’Italia è un voto legato al trend nazionale, non è stato fatto alcun test di amministrazione sul nostro territorio». Ma Pierobon poi allarga il discorso a ammette che alcuni problemi ci sono eccome: «Più di qualche esponente leghista non ha corso e non ha fatto campagna elettorale, come se stesse aspettando alla finestra alla sconfitta per poi sparare a zero. Ma le critiche dovrebbero essere sempre costruttive. Le correnti rovinano la Lega e rovinano qualunque partito, come dimostra la vecchia Dc. Ora ripartiamo dai giovani». Pierobon evita di alimentare lo scontro facendo nomi e cognomi, ma intanto in molte chat interne viene citato il caso di Noventa Padovana: nel comune del sindaco dissidente Marcello Bano la Lega ha preso un terzo dei voti di Fratelli d’Italia ed è stata quasi uguagliata dai calendiani di Azione.
A Camposampiero la Lega si è invece fermata al 17%, staccata di dieci punti da Fratelli d’Italia ma superata pure dal Pd. «Il nostro partito è ben rappresentato nonostante il calo nazionale – ha commentato il segretario locale Samuele Checchin in una nota ufficiale - un calo che sul quale stiamo facendo le doverose riflessioni. Ma restiamo un riferimento». La Lega prova a ripartire, ma la ripartenza passa per la resa dei conti d’autunno.

Ultimo aggiornamento: 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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