PADOVA - Migliorano le condizioni della dottoressa ferita l’altro ieri allo Iov dalle coltellate inferte da un paziente che aveva visitato poco prima. Le lesioni alla giugulare e alla mano con cui aveva cercato di proteggersi dai colpi inferti inspiegabilmente da un 85enne in cura per una neuropatia, stanno migliorando ed è tenuta sotto controllo dai chirurghi plastici dell’Azienda ospedaliera che l’avevano presa in carico dopo l’inspiegabile aggressione.
L'aggressione
Ieri, quindi, il direttore generale Patrizia Benini ha telefonato alla specialista e poi ha commentato: «Ho sentito la nostra collega che è stata vittima di un violentissimo atto di aggressione da parte di un paziente, per avere rassicurazioni sulle sue condizioni. La dottoressa dal punto di visita fisico sta facendo i trattamenti prescritti e sta andando meglio. Ma sicuramente è molto provata psicologicamente per l’episodio di cui purtroppo è stata protagonista».
«Si è preoccupata subito di come stesse il paziente, un malato che seguiva da tempo e dal quale sicuramente non si sarebbe aspettata un gesto del genere, soprattutto per la grande disponibilità che lei stessa, e tutto il resto del personale che ha avuto a che fare con lui, gli avevano dimostrato. Voglio ringraziare, anche a nome di tutto l’Istituto, - ha aggiunto il dg - istituzioni, cittadini associazioni che hanno voluto far arrivare un messaggio esecrando il fatto, ma dimostrando grande vicinanza ai nostri operatori e in generale al popolo sanitario, che non merita di essere vittima di gesti del genere: noi, infatti, siamo qua per fare del nostro meglio e per stare vicino ai malati. Ho incontrato pure gli infermieri che sono intervenuti a sostegno e a difesa della dottoressa e che poi si sono preoccupati sia dell’aggressore, che degli altri pazienti che si trovano in sala d’attesa: anche loro sono molto provati per avere assistito un episodio così violento, inaspettato, da parte di un paziente che era seguito da tempo allo Iov. Noi ovviamente abbiamo a cuore tutti i nostri malati, anche l’anziano che si è comportano così, ma questo non fa passare in secondo piano il fatto che assolutamente nessun gesto violento, verso chiunque, ma in particolare verso i sanitari che lavorano per dare una risposta ai bisogni di salute dell’utenza, può essere giustificato. L’Istituto, comunque, è aperto oggi come sempre per i dipendenti, per i ricercatori e per tutta l’utenza».
Sui social
Sul profilo Facebook dello Iov sempre ieri mattina su un post è stata riportata questa riflessione rivolta alle tante persone che lo seguono: «L’evento drammatico dell’altro giorno ci ha profondamente segnato, ma il vostro affetto e la nostra vicinanza ci hanno aiutato a iniziare la giornata lavorativa. Siete, come sempre, il motore che ci motiva per raggiungere il nostro obiettivo: sconfiggere insieme a voi un unico nemico, cioè la malattia. Siamo vicini alla dottoressa che ha subito l’aggressione, le auguriamo una pronta guarigione e la aspettiamo».