«Sono in sedia a rotelle da due anni, ma mi danno l'invalidità solo per dodici mesi»

Sabato 5 Agosto 2023 di Lorena Levorato
Chiara Maniero

CADONEGHE - Invalida al 100%: le rinnovano il certificato per un anno. Da due anni Chiara Maniero, 42 anni, di Cadoneghe, è costretta su una sedia a rotelle a causa di un’ischemia midollare. Era il 20 giugno del 2021 quando, durante un allenamento di beach volley con la sua squadra Beach Volley Padova, la sua vita è cambiata per sempre. Un dolore lancinante alla schiena all’altezza del torace, e poi il malore. Trasportata all’ospedale, dopo una settimana di accertamenti ed esami, il verdetto: la pallavolista era stata colpita da un’ischemia che le ha provocato una lesione alla colonna spinale e l’ha resa paraplegica. «Ho una lesione midollare permanente e per la quale non esiste né una cura né una soluzione. La mia vita non sarà più quella di prima – dice Chiara –. Sono invalida al 100% e ho bisogno di aiuto per tutto. 

LA SORPRESA

«A ottobre di quest’anno mi scadeva il certificato e a giugno mi hanno chiamato per procedere al rinnovo.

Mi è stata chiesta nuova documentazione che comporvi la mia invalidità – spiega Chiara – Poco dopo mi hanno rinnovato il certificato dandomi come scadenza giugno 2024: in pratica mi hanno dato invalidità al 100% per un anno, come se tra dodici mesi potessi alzarmi e camminare, togliendomi tre mesi perché dovevano farlo decorrere dalla scadenza di ottobre 2023 e non da giugno 2023. Pazzesco! Oltre alla sfortuna di quanto mi è successo, che non lo auguro a nessuno perché di punto in bianco ti ritrovi con la vita stravolta, devo anche scontrami con queste inefficienze». Purtroppo per Chiara, da quel 20 giugno del 2021 la vita è cambiata per sempre. Un colpo durissimo, impossibile da accettare: una vita che in meno di un secondo cambia radicalmente e per sempre. Una vita che va ripresa in mano di punto in bianco e ricostruita. Ma Chiara è una donna forte, caparbia, determinata e ora a distanza di oltre due anni dal malore e dal ricovero, dopo continue terapie di riabilitazione e controlli, vive la sua nuova vita. 

«ASSURDITÀ BUROCRATICHE»

«Ho deciso di non piangermi addosso e di andare avanti, perché chi si ferma, muore! – dice ancora Chiara - Il danno midollare ha causato una paralisi; purtroppo da sotto il seno in giù non posso più muovere né sentire nulla. Grazie al sostegno di molti amici e dei miei genitori, vado avanti e mi sto costruendo una vita nuova. Ho anche iniziato ad allenare una squadra di pallavolo femminile. Tuttavia dovermi scontrare con le assurdità burocratiche per vedermi riconosciuta definitivamente l’invalidità permanente è davvero umiliante». «E così - prosegue - lo scorso 16 luglio ho inviato una Pec con cui ho presentato un ricorso in autotutela, ma non mi ha risposto nessuno. C’è anche un elenco di malattie che determina invalidità definitiva. Tra queste c’è anche la perdita della funzione degli arti inferiori come nel mio caso e quindi faccio parte dell’elenco di malattie che non sono soggette a revisione. Le carte parlano chiaro: danno permanente non reversibile».

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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