Ulss 5, in 11 centri diurni si cambia la vita a duecento disabili

Programmi di riabilitazione svolti con attività culturali e professionali

Martedì 2 Aprile 2024
Uno dei laboratori di Essagi a Badia Polesine

ROVIGO - Undici centri nei quali superare i problemi della disabilità per poter così godere di una vita attiva riabilitandosi, grazie allo svolgere attività culturali, artistiche e professionali, in un ambiente quotidiano e protetto, ma non per questo chiuso, anzi con l’apertura massima a collaborazioni con i Comuni e altre realtà ubbliche, come pure associazioni di volontariato.
Questo sono, appunto, gli undici centri diurni dell’Ulss 5, che accolgono circa duecento persone disabili dalle 8.30 alle 16.30 per 230 giorni all’anno, offrendo a ragazzi e adulti accoglienza, formazione, dignità.

Sono persone che vanno dai 18 ai 65 anni cui sono dirette le attività che ogni anno le loro famiglie e i professionisti dedicati, programmano, definendo nuovi progetti, mentre lo staff socioeducativo perfeziona il percorso individuale per ogni ospite.


I SERVIZI
Tali centri diurni si trovano a Badia, Canda, Lendinara, Rovigo, San Martino di Venezze, Adria, Ariano nel Polesine e Taglio di Po. Per le sette ore di apertura gli utenti trascorrono la loro giornata realizzando loro stessi, insieme a educatori, infermieri e operatori sociosanitari. Tra le attività svolte vi sono laboratori di oggettistica, di grafica e decorazione pittorica, ortofloricoltura, lavorazione del legno, stimolazione basale e mantenimento delle attività cognitive. Spiccano per particolarità, in questo senso, le attività svolte in due centri sperimentali. Quello di Badia, nel centro Essagi gestito dall’Ulss 5 e dalla cooperativa Dolce, oltre agli educatori con i ragazzi lavorano maestri d’arte, tra i quali l’attore rodigino Andrea Zanforlin, nella convinzione che l’arte, in ogni sua espressione, possieda un potere terapeutico. Al centro Elicriso di Ariano nel Polesine, l’attività cardine, in forma sperimentale, ma già con significativi risultati sul benessere psicosociale degli ospiti, è l’ortoterapia. Dalla fertilizzazione dei terreni, alla semina e produzione, gli ospiti si riabilitano imparando e apprezzando una attività a contatto con la pianura.


LA SODDISFAZIONE
«I diversi attori sociali impegnati nella vita dei centri diurni - conferma il direttore generale dell’Ulss 5, Pietro Girardi - hanno cercato e realizzato strumenti per promuovere lo sviluppo degli ospiti attraverso rapporti collaborativi con altri enti e associazioni, nella consapevolezza che la coprogettazione sia lo strumento privilegiato per ottenere risultati eccellenti. La cura e il coinvolgimento delle persone con diversa abilità è un patrimonio culturale e storico del territorio polesano, creato da grandi professionisti, come è tutt’oggi».

Ultimo aggiornamento: 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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