Una splendida giornata di Carnevale con i suoi bimbi e quel volo fatale nell'Adige: la vita di Cristian si spezza a 44 anni

Giovedì 3 Marzo 2022 di Enrica Marchetto
Cristian Finco

BARBONA -  Una sbandata fatale a solo un paio di chilometri da casa, il guard rail che cede come se fosse fatto di burro. Poi il volo, giù, fino al primo salto dell’argine, lo schianto contro gli arbusti e, infine, l’auto che si inabissa nelle acque gelide e impetuose dell’Adige. Il Gps collegato all’antifurto ha fatto immediatamente scattare l’allarme alla centrale operativa d’emergenza, ma non c’è stato alcuno scampo per l’occupante della Bmw serie 3 Touring. È morto così, forse per un malore o per una fatale distrazione, Cristian Finco, operaio stradale 44enne originario di Ca’ Morosini e residente a Sant’Urbano, padre di due bimbi, che martedì sera, 1 marzo, intorno alle 20.30, poco dopo essere uscito dalla casa del padre, è finito fuori strada in via Adige Superiore, in quello che per pochi metri è ancora il territorio di Barbona. 

Martedì per Cristian Finco era stata una giornata bellissima e particolare. Era riuscito a pranzare con i suoi due figlioletti trascorrendo con loro anche l’intero pomeriggio di Carnevale. Una volta finita la festa tra coriandoli, mascherine e stelle fialanti, sono tutti tornati nell’abitazione di Sant’Urbano, dove il 45enne viveva con il padre dopo il divorzio dalla moglie Silvia, e qui aveva aiutato l’anziano con i lavori pesanti in orto, giocando poi ancora un po’ con i suoi bimbi. Una giornata felice, quasi perfetta. Nessuno poteva immaginare che sarebbe stata l’ultima assieme ai suoi figli. 
Poi, intorno alle 20,30, ha salutato il padre. «Papà, esco» gli ha comunicato prendendo le chiavi dell’auto prima di infilare la porta. Ma al suo appuntamento, Cristian non arriverà mai: a tre chilometri la morte lo stava attendendo. 
Da lì a poche ore Christian sarebbe dovuto andare a lavorare fino a Montecchio Maggiore, dove il 44enne faceva l’asfaltista da qualche anno per l’impresa Crestani, anche se in passato aveva lavorato come imbianchino partecipando anche ai lavori per abbellire la chiesa parrocchiale di Sant’Urbano.
Originario di Carmignano, si era trasferito da qualche anno a Ca’ Morosini, dove era solito passeggiare per le vie del paese con i suoi adorati cani. 
L’amore per gli animali era, infatti, un tratto della sua personalità che lo contraddistingueva, oltre al fatto di essere una persona sorridente, molto educata e rispettosa con tutti.
Il classico bravo ragazzo di paese, amante della famiglia e benvoluto da tutti. Questo il ricordo delle persone che abitualmente frequentava e anche del vicesindaco Bertilla Targa, choccata dopo aver appreso la notizia.
«La comunità è attonita di fronte a questa tragedia perché una vita così spezzata fa male a tutti, soprattutto quando coinvolge anche i bambini. E’ una dura prova per la famiglia, gli amici e noi tutti. Sentiremo molto la sua mancanza». 
Oltre al papà e ai figli, Cristian lascia anche il fratello Alessandro e l’ex moglie Silvia Loro. La mamma, invece, era mancata qualche anno fa. «Ora veglia sui tuoi bimbi» gli augura un amico col pensiero rivolto ai figli di Cristian, così piccoli e già toccati da una tragedia così sconvolgente.
Nei loro ricordi quell’ultima felice giornata tra coriandoli e stelle filanti, in braccio al loro papà, strappato alla vita da una sbandata fatale.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci