Seconda condanna per l'impiegata in Camera di Commercio: teneva per sé somme di denaro incassate

Venerdì 27 Maggio 2022 di Marco Aldighieri
Furto dalla cassa in Camera di Commercio (foto di repertorio)

CITTADELLA - L'ex impiegata della Camera di Commercio, Katia Rosada, 52 anni, di San Martino di Lupari, ieri mattina ha incassato la sua seconda condanna per peculato nell'arco di poco più di due anni. I giudici del tribunale collegiale, ieri mattina, hanno emesso una sentenza di due anni e 9 mesi.

I FATTI
Tra il gennaio del 2012 e il gennaio del 2013, quando era impiegata nelle sedi distaccate di Cittadella e Camposampiero, si è appropriata in almeno quindici occasioni di somme di denaro ricevute a titoli di diritto di segreteria per bollature di libri e registri d'impresa per complessivi 375 euro. La sua posizione è aggravata dal fatto di essere stata un pubblico ufficiale con funzioni amministrative e contabili. A febbraio del 2020, ancora i giudici del Tribunale collegiale, la avevano condannata a due anni e 4 mesi (per questo è in Appello), più l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, ancora per peculato. La donna tra il gennaio del 2012 e il marzo del 2013 ha raggirato l'istituto di circa duemila euro, attraverso 15 operazioni.

LA DIFESA
Katia Rosada si è sempre professata innocente. Nel penultimo processo, prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio per la sentenza, aveva rilasciato alcune dichiarazioni spontanee per difendersi da tutte le accuse mosse nei suoi confronti. Molto emozionata aveva detto in aula: «Sono innocente e non ho rubato denaro alla Camera di Commercio. Tutto questo per me è motivo di vergogna, perché mi sono comportata sempre al meglio lavorando anche più del necessario. Un impiego importante che doveva essere eseguito da almeno quattro persone, è stato affidato solo a due.

E nessuno dell'ente mi ha mai aiutata».

L'ALTRA INCHIESTA
Il 6 febbraio del 2019 in rito abbreviato, un'altra impiegata della Camera di Commercio è stata condannata per la seconda volta, ancora per il reato di peculato ai danni dell'istituto. Residente a Mestrino, si era vista infliggere una pena a due anni e sei mesi. L'impiegata non ha mai registrato i pagamenti di alcune aziende, che hanno chiesto un servizio a pagamento alla Camera di Commercio.
In pratica visure, certificati e documentazione varia che vengono rilasciati dietro il pagamento dei diritti di segreteria. E questi soldi sono finiti nelle sue tasche. Come è accaduto per la prima condanna, dove ha rubato 4 mila euro quando era in servizio nella sede di piazza Insurrezione.

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