CINTURA URBANA - Il 25 luglio del 2020 aveva fatto esplodere la sua villa. Il 63enne era finito iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di crollo di costruzione. Ma il pubblico ministero Andrea Zito, titolare delle indagini, ha poi chiesto e ottenuto dal Gip l'archiviazione del caso. Motivo, l'uomo aveva tentato di togliersi la vita e alla fine l'esplosione non è stata ritenuta pericolosa per la pubblica sicurezza.
Ma il 63enne è comunque finito nei guai, perché dopo l'incidente la moglie, appassionata di astrologia, lo ha denunciato per maltrattamenti in famiglia. L'uomo l'avrebbe insultata, minacciata e anche picchiata. Adesso si trova a processo e la prima udienza è stata fissata per il 10 ottobre di quest'anno. Quel sabato di luglio di tre anni fa l'esplosione ha sradicato parte del tetto e tutti gli infissi dell'abitazione. Numerose schegge hanno colpito una macchina di passaggio, senza ferire nessuno. L'uomo è stato ricoverato nel Reparto grandi ustionati di Padova ed è stato più volte operato.