Elezioni politiche, la grande delusione in casa del Pd padovano: «L'impegno continua all'opposizione»

I calendiani: «Abbiamo intrapreso la strada giusta, il nostro è un progetto importante»

Lunedì 26 Settembre 2022 di Alberto Rodighiero
Il Pd in attesa dei risultati elettorali

PADOVA - Anche se la marcia trionfale del centrodestra era ampiamente annunciata, ieri sera nel quartier generale del Partito democratico in via Beato Pellegrino tanti non hanno nascosto una certa delusione. Un minuto dopo l'annuncio dei dati che hanno certificato la distanza incolmabile con lo schieramento avversario, il malumore era più che percettibile. I numeri, che hanno iniziato ad arrivare a tarda sera, hanno confermato una tendenza nazionale annunciata, appunto, da tempo. Tendenza che, salvo colpi di scena notturni, condanna il Pd e i suoi alleati a tornare tra gli scranni dell'opposizione tanto alla Camera quanto al Senato. La delusione era chiarissima anche dall'espressione del virologo Andrea Crisanti, presente nel quartier generale. «Anche se gli exit poll spesso sono sconfessati dai dati definitivi - ha commentato a mezzanotte il parlamentare uscente (e quasi sicuramente rieletto) Alessandro Zan - Un dato mi pare evidente: il centrodestra ha vinto e noi siamo destinati all'opposizione.

Su questo mi pare non si discuta».

«Purtroppo anche in passato la destra ha dimostrato di non saper governare - ha rincarato - Un circostanza che mette a rischio la qualità della nostra democrazia. Per questo è necessario che il centrosinistra stia all'opposizione e onori al meglio questo ruolo». Qualche minuto dopo non aveva ancora perso tutte le speranze la segretaria provinciale Dem, Sabrina Doni. «Non si possono fare analisi sugli exit poll - ha commentato - troppo spesso sono stati smentiti dai dati definitivi. Di conseguenza restiamo in attesa di avere i numeri veri. Non si fanno le analisi sulla fuffa».

«In questo momento così difficile sono richiesti equilibrio e competenza. Guerra, emergenze ambientali, crisi energetica, inflazione, calo demografico, nuove povertà, immigrazione ci chiedono di non farci guidare dalla rabbia, dalla pancia, dalle ideologie. Chiunque governi - ha scandito il capogruppo Dem, Gianni Berno - Oggi servono competenza e affidabilità. La demagogia, la follia di chi ha fatto cadere il governo Draghi, ovvero Conte e le destre, hanno arrecato un danno enorme al Paese che aveva recuperato credibilità e rispetto. Ho sostenuto il Pd, una forza che si impegna a continuare politiche che servono al Paese, specie nel settore del lavoro e delle tutele sociali. Salvini ha deluso anche i suoi, Meloni in Europa si accompagna a Orban e Vox, l'estrema destra spagnola. Noi siamo per un progetto riformista, ecologista, attento ai diritti che vuole un'Italia pienamente inserita in Europa».
«Dalle prime proiezioni è chiara una vittoria del centrodestra. Anche se la Lega è molto in difficoltà e Forza Italia si trova a fare da cuscinetto moderato - ha detto il consigliere Nereo Tiso - FdI ha mantenuto finora quanto promesso e Giorgia Meloni si trova a essere una specie di super leader rispetto agli alleati che arrancano. Il Pd ha importanti numeri (il secondo) ma con alleati deboli e, alla fine, un centrosinistra debole. I 5 Stelle hanno metà voti rispetto a 5 anni fa».

Calendiani e renziani invece hanno dato appuntamento ieri a sostenitori e candidati al Fenice Green Park dove hanno atteso i risultati. «Siamo ancora in attesa dei numeri veri - ha scandito il candidato di Azione, Carlo Pasqualetto - Per il momento l'impressione è di avere intrapreso la strada giusta e che molti italiani lo abbiamo capito. Nelle prossime ore dovremo analizzare i numeri veri ma non c'è ombra di dubbio che da qui parta una progetto destinato ad avere un futuro importante». I militanti di Unione popolare ieri sera sono rimasti nella sede di Catai a ponte San Lorenzo per seguire gli scrutini.

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