GALZIGNANO - Cinghiali troppo vicini a case e locali. Ad una distanza tale da non poter essere messi nel mirino delle carabine, notoriamente a lunga gittata, imbracciate dai selecontrollori. Il grido di allarme di agricoltori, ristoratori alle prese con le visite e i danni di branchi di ungulati, non lascia indifferente l'Ente Parco. Giovedì scorso infatti l'Ente di tutela dei Colli ha approvato una delibera per incrementare da 2 a 6 il numero degli arcieri abilitati a cacciare gli animali con il dardo.
La partenza
«Entro questa stessa settimana - sottolinea ancora il vice presidente del Parco - gli arcieri saranno già operativi all'interno dei punti che ci sono stati in più occasione segnalati. La percentuale di bersaglio è altissima, come rivela lo score degli specialisti che sono costantemente allenati». Nelle zone troppo vicine a case e locali, del resto, non solo non è consentita la presenza dei selecontrollori armati di carabina, ma nemmeno il funzionamento dei chiusini, ossia le trappole dove cadono spesso le femmine ed i loro piccoli. «Il pericolo - sottolinea Scarabello - è rappresentato non solo da qualche curioso, ma spesso anche da qualche animale domestico che malauguratamente finisce prigioniero del congegno. L'apporto degli arcieri è quindi indispensabile, soprattutto nelle zone frequentate da turisti nelle quali vengono abbandonati i rifiuti, come ad esempio il Parco delle Fiorine a Teolo. I cinghiali, lo scorso Ferragosto, sono arrivati qualche ora dopo l'esodo dei villeggianti per cercare cibo. Senza che nessuno potesse minimamente minacciarli».