Colli euganei, i cinghiali sono troppo vicino alle case: arruolati gli arcieri, usare le carabine sarebbe pericoloso

Il vicepresidente dell'Ente Parco, Scarabello: «Il pericolo è rappresentato da curiosi e animali domestici che finiscono prigionieri della trappola»

Martedì 11 Ottobre 2022 di Lucio Piva
Arcieri per la caccia al cinghiale
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GALZIGNANO - Cinghiali troppo vicini a case e locali. Ad una distanza tale da non poter essere messi nel mirino delle carabine, notoriamente a lunga gittata, imbracciate dai selecontrollori. Il grido di allarme di agricoltori, ristoratori alle prese con le visite e i danni di branchi di ungulati, non lascia indifferente l'Ente Parco. Giovedì scorso infatti l'Ente di tutela dei Colli ha approvato una delibera per incrementare da 2 a 6 il numero degli arcieri abilitati a cacciare gli animali con il dardo.

Saranno loro a posizionarsi con arco e faretra nelle vicinanze dei luoghi più esposti ed indirizzare la freccia con esito mortale per l'animale. «L'avvicinamento del cinghiale a case e locali pubblici - ha spiegato il vice presidente dell'Ente Parco, Antonio Scarabello - è stato una costante nel corso dell'estate appena trascorsa e delle prime settimane d'autunno. La scarsezza d'acqua ha posto i branchi nelle condizioni di avvicinarsi sempre più alle fonti umide, senza temere la presenza dell'uomo nei contesti abitati». La determinazione dei capi selvatici nel ricercare l'acqua è ben nota anche a titolari di locali di richiamo come ad esempio il ristorante Il Cenacolo degli Euganei di Vò. Gli ungulati si sono riversati sul prato costantemente annaffiato dalla proprietà creando paura e danni.

La partenza

«Entro questa stessa settimana - sottolinea ancora il vice presidente del Parco - gli arcieri saranno già operativi all'interno dei punti che ci sono stati in più occasione segnalati. La percentuale di bersaglio è altissima, come rivela lo score degli specialisti che sono costantemente allenati». Nelle zone troppo vicine a case e locali, del resto, non solo non è consentita la presenza dei selecontrollori armati di carabina, ma nemmeno il funzionamento dei chiusini, ossia le trappole dove cadono spesso le femmine ed i loro piccoli. «Il pericolo - sottolinea Scarabello - è rappresentato non solo da qualche curioso, ma spesso anche da qualche animale domestico che malauguratamente finisce prigioniero del congegno. L'apporto degli arcieri è quindi indispensabile, soprattutto nelle zone frequentate da turisti nelle quali vengono abbandonati i rifiuti, come ad esempio il Parco delle Fiorine a Teolo. I cinghiali, lo scorso Ferragosto, sono arrivati qualche ora dopo l'esodo dei villeggianti per cercare cibo. Senza che nessuno potesse minimamente minacciarli».

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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