PADOVA - Ieri mattina pensavano di aver salvato l'acero che da 40 anni regala bellezza e ombra al giardino di via Cavalieri di Vittorio Veneto a Mortise. Invece, nel pomeriggio, hanno visto la pianta capitozzata in malo modo. Per salvare il poco che ne resta, Patrizia Gottardo con l'appoggio dei vicini ci si è piazzata davanti, impedendo ai dipendenti del Comune di portare a termine l'abbattimento. «In mattinata ci siamo accorti che alcuni operai stavano tagliando l'albero ritenendolo marcio.
Una volta che gli operai sono tornati al giardino dopo la pausa pranzo però, i residenti si sono accorti che stavano tagliando quasi tutti i rami. «Ci siamo precipitati nel parco, abbiamo cercato di parlare con i giardinieri ma non c'è stato nulla da fare. Così sono salita sul tronco, mi sono messa tra le fronde per cercare di salvare il salvabile continua la donna. Sono stati brutti momenti perché gli operai hanno iniziato a lanciarmi pesanti insulti che preferisco non ripetere nemmeno. Hanno massacrato la pianta capitozzadola, ma i rami gettati a terra erano sani. Abbiamo di nuovo protestato con il Comune, ci hanno risposto che dal satellite hanno constatato che la pianta era marcia e intaccata dai funghi e che quindi si doveva tagliarla. Abbiamo anche provveduto a fotografare e filmare l'accaduto ed esaminando i pezzi di tronco lasciati sul prato non si nota nulla di marcio, si vede legno sano». Si tratta, precisano i residenti, del secondo albero che viene abbattuto nel giardino. «Mesi fa, prima che ce ne accorgessimo, era stato tagliato un pino nero aggiungono. Siamo a circa 700 metri in linea d'aria dall'inceneritore di San Lazzaro, ogni mattina nel nostro codominio dove vivono 24 famiglie troviamo i davanzali coperti da una polvere grigia. Gli alberi del giardino oltre a fornire ombra fungono anche un po' da barriera e danno ossigeno, ma nessuno ci aiuta a salvare le piante di quel giardino che teniamo curato».
Lu.Mor.