Busitalia, lettera dall'ente di Governo: «Vanno mantenuti gli standard di sicurezza»

Giovedì 5 Ottobre 2023 di Mauro Giacon
L'incendio di un mezzo Busitalia in via Cavazzana nell'estate 2022

PADOVA - L’ente di governo del trasporto pubblico del territorio, partecipato da Provincia e Comune, chiede a Busitalia Veneto la garanzia del rispetto della sicurezza attraverso la qualità dei mezzi e il mantenimento delle condizioni psico-fisiche ideali degli autisti. Circostanza che dopo Mestre assume priorità assoluta.
Lo ha fatto con una lettera inviata all’amministratore delegato di Busitalia Sita Nord, Gino Colella, al dirigente operativo Aldo Paribelli e al direttore di esercizio Davide Pacifico.

Sotto la lente d’ingrandimento in particolare la gestione del subappalto effettuata dalla società Tribuzio srl. È la società a cui sono state deputate corse con propri autisti. Che hanno provocato, secondo le fonti sindacali, incidenti che potevano avere gravi conseguenze, a causa della loro inesperienza.

GLI AUTISTI

Nella lettera si citano situazioni venute a galla negli ultimi giorni come il fatto che una parte degli autisti della Tribuzio, a causa dei turni ravvicinati si sarebbero serviti degli autobus in rimessa a fine servizio per il riposo notturno. Mentre altri sarebbero stati ospitati in locali aziendali. Circostanze che l’azienda ha sempre negato tramite i propri legali.
Ma se questa fosse la verità, dice l’ente di governo, si tratterebbe di condizioni di vita che potrebbero influire sullo stato psico-fisico degli autisti e dunque con un potenziale rischio per la sicurezza.

I DISSERVIZI

Ovviamente sono elencate le segnalazioni ricevute sui disservizi soprattutto per le corse extraurbane e che sarebbero da riportare alla poca conoscenza delle strade da parte di autisti non preparati adeguatamente. C’è poi tutta la parte che riguarda i mezzi dove l’ente lamenta il fatto che alcuni siano stati mandati a fare corse con un vetro frantumato mettendo a rischio la sicurezza degli utenti.
La lettera chiude richiamando Busitalia al rispetto degli obblighi contrattuali, sia di sicurezza negli ambienti di lavoro che di sicurezza in generale. Quegli stessi che disciplinano la regolarità del servizio di trasporto pubblico nelle Ferrovie di cui Busitalia fa parte.

L’APPALTO

Finora era stata Busitalia a chiedere di avere gli stessi soldi anche facendo meno corse, dunque di rivedere il contratto per adeguarsi alle mutate situazioni economiche post Covid, accettando il fatto che 11,8 milioni di euro di deficit imponevano dei sacrifici, pur avendo l’Autorità di governo aumentato del 30 per cento il costo del biglietto dall’1 giugno. A questo proposito la società ha chiesto anche di diminuire del 5 per cento i chilometri da percorrere pur ricevendo lo stesso corrispettivo. Che è di 353 milioni di euro in 9 anni dal contratto, firmato il 4 dicembre del 2020. La trattativa è in corso, preceduta da un primo “addendum” al contratto ad aprile di quest’anno che ha evitato di proseguire sulla strada degli 8 milioni di euro di penale inflitti dall’ente per non aver completato la sostituzione dei mezzi più vecchi.
Ne stanno parlando gli avvocati delle parti attraverso una “due diligence” che si protrae da mesi ma senza sbocchi. Ad esempio: chi deve accollarsi l’aumento dei costi del carburante? Gli appaltatori o il concessionario? L’ente pubblico sarebbe anche disposto a garantire il corrispettivo attuale ma si aspetta in cambio un piano di rilancio.

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