Padova. L'attore e doppiatore Alvaro Gradella: «Ecco la mia vita tra tv, radio, cinema e politica»

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Paolo Braghetto
Alvaro Gradella

PADOVA - È un popolare volto dello spettacolo nazionale, ma soprattutto è noto per la sua voce. Attore, conduttore, doppiatore, il padovano Alvaro Gradella vanta 50 anni di carriera nell'etere, sul piccolo e grande schermo.

Come nasce la sua carriera artistica?
«Da ragazzino seguivo programmi radiofonici della Rai come "Supersonic" e "Pop Off", poi mi capitò di ascoltare un radiodramma di Diego Fabbri e così entrai nel gruppo del maestro teatrale padovano Gennaro Gennaro con cui iniziai dizione e recitazione.

A metà anni '70, la nascita di radio private e discoteche mi vide in prima fila come conduttore radiofonico e dj».

Nostalgia dei tempi dell'etere?
«Vado fiero di essere stato uno dei primi professionisti italiani di questo settore e la mia avventura è iniziata con la neonata Radio Padova. A 20 anni mi chiesero di fondare e dirigere Radio BCS a Chioggia: andò tutto alla grande tanto è vero che ancora oggi è on air; come stile mi ispiravo alla mitica Radio Luxembourg grazie anche al mio timbro di voce. Spesso intuivo quale sarebbe diventato un successo e lo programmavo anche se sconosciuto. Quello era fare radio. La gente affollava le discoteche dove lavoravo e seguiva in massa le mie trasmissioni
».

Quali film ha girato?
«Trasferitomi a Roma nel 1980, ho avuto parti minore in opere di Carlo Verdone e Steno con scene con Verdone stesso, Enrico Montesano, Ornella Muti e Stefania Sandrelli. In tv sono stato il Cardinal Farnese nella serie Mediaset "Il falco e la colomba" e al cinema il Podestà Gradenigo ("Il leone di vetro") e il Generale Esposito ("Rosso Istria") con Geraldine Chaplin e Franco Nero. Il doppiaggio poi mi ha insegnato a recitare davvero, lavorando con mostri sacri come Oreste Lionello e Valeria Valeri. Ho dato la voce a Jeff Goldblum, Tom Skerrit, James Franciscus, ma soprattutto a Wally McCandless nella serie tv "Capitol", ben 235 puntate, e al Tenente James in "Visitors"».

In tv ha lavorato anche in programmi per giovani?
«Nella serie tv per preadolescenti "Maggie & Bianca" su RaiGulp impersonavo l'imbranato Preside Maffei; ragazzine e ragazzini mi fermavano per strada per avere un selfie».

Il suo rapporto con il teatro?
«Negli anni '80 ho recitato nella compagnia di Renzo Palmer e Marina Malfatti girando tutta l'Italia, ma non mi sono mai divertito tanto quanto con una farsa di Plauto insieme ad altri giovani; tutti recitavano in ciociaro, ma il regista ebbe l'idea di farmi usare il dialetto veneto creando un contrasto esilarante».

Le piacerebbe passare dietro la macchina da presa?
«Non ho la preparazione per fare il regista, però, durante il mio periodo romano, sceneggiai e diressi alcuni videoclip musicali e di recente al Maap ho realizzato vari corti promozionali».

Lei è stato anche il promotore del Sea Movie Festival.
«Nel 2008 ha avuto per primo l'idea di un Festival di film con il mare protagonista con il "Chioggia Sea Movie Festival" diventato poi il "Festival delle Tegnùe del Veneto" toccando anche Jesolo, Cavallino, Caorle, Rosolina e Bibione. Molte migliaia di spettatori hanno visto gratuitamente non solo film, ma anche video sul patrimonio ambientale marino veneto».

È anche un apprezzato autore di romanzi storici...
«Da piccolo mi piaceva molto la letteratura per ragazzi, crescendo ho continuato a leggere di tutto, fra cui romanzi e saggi su Roma Antica e sui cicli arturiani. Ho scoperto il generale Magno Clemente Massimo, Governatore della Britannia romana alla fine del IV secolo dC che i narratori tramandarono come progenitore di Re Artù: è lui il personaggio principale del mio "L'Aquila e la spada" e dei miei romanzi successivi».

Un'altra sua grande passione è la politica: che ricordi ha di quando era assessore ai Grandi Eventi a Padova?
«Molti e bellissimi. Ero già consigliere comunale per An; nel '99 il centrodestra vinse le amministrative cittadine e venni rieletto. Il nuovo sindaco Giustina Destro mi nominò assessore allo Sport e Spettacolo: sono stato il primo a volere i grandi concerti allo Stadio Euganeo come quelli di Ligabue, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Rem, Bon Jovi, Metallica e i Toto gratuiti in Prato della Valle. Con la delega dell'Ambiente ho gestito i primi contrasti all'inquinamento e la raccolta differenziata dei rifiuti, fino ad allora quasi nulla, è salita a oltre il 40%. Me la rido ancora ricordando chi mi accusava di essere solo un dj».

Come vede la sua città?
«Padova è da secoli splendente di storia, cultura, arte e bellezza; gli abitanti sono gran lavoratori che sanno anche però godersi la vita. Come potrei non amarla?»

È sportivo?
«Mi faccio valere ancora a calciotto e rimango juventino purosangue, nonostante Allegri. Come narratore di audiolibri ho dato la mia voce anche alla biografia del campione del pallone Shevchenko
».

Progetti futuri?
«Ne parlo sempre solo quando diventano presenti, per scaramanzia
»

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