A discovery of witches. «Io, prete tra le streghe nella serie fantasy»

Martedì 26 Gennaio 2021 di Giambattista Marchetto
A discovery of witches. «Io, prete tra le streghe nella serie fantasy»

Alessandro Bressanello in A discovery of witches, che dal 29 gennaio approda in Italia su Sky Atlantic, interpreta un religioso francese. «Cinema e televisione sono affascinanti, ma il mio cuore resta a teatro».


I PROGETTI
Nella serie fantasy A discovery of witches - che dal 29 gennaio approda in Italia su Sky Atlantic - interpreta il ruolo di un prete francese. La produzione inglese è stata girata anche a Venezia e al castello di Monselice, dunque Alessandro Bressanello ha giocato in casa, e questa è solo l'ultima delle fatiche attoriali portate a termine in un intenso 2020.

L'anno scorso l'attore veneziano ha infatti preso parte ad alcuni progetti cinematografici di primo piano: da È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, che lo ha portato tre settimane a Napoli nei panni di un personaggio veneziano, all'horror Venicephrenia girato a Venezia dal regista spagnolo Álex de la Iglesia (produzione Netflix) in cui Bressanello è a capo di una banda che ammazza turisti in città, ma anche Mancino naturale con Claudia Gerini e Katia Ricciarelli (di cui interpreta il marito). Per fortuna, nonostante la pandemia, tra i progetti del 2020 si può annoverare anche la produzione teatrale dello Stabile del Veneto I due gemelli veneziani per la regia di Valter Malosti. «Abbiamo debuttato in streaming e ora aspettiamo ansiosamente di poter girare nei teatri», ammette Bressanello.


NUOVI LAVORI

Ed ora il 2021 che si è aperto con una buona concentrazione di progetti. L'attore ha infatti lavorato sul set del nuovo film della regista spagnola Paula Ortiz intitolato Di là del fiume e tra gli alberi, tratto dal penultimo romanzo di Ernest Hemingway e girato in parte a Venezia. E in questi giorni è stato contattato per interpretare il pittore Bernardo Bellotto in una produzione che si girerà a Varsavia. Osservando tutti i protocolli per il Covid, è stato possibile lavorare sia sul set che nei teatri. «Tutto è andato bene e, dato che i teatri sono chiusi, ho dedicato molto tempo al cinema - spiega Bressanello - Ovviamente tra grande schermo e televisione si è visti da più persone e si è più riconoscibili nei contesti pubblici. Comunque io rimango legato alle mie radici teatrali, un percorso di cui quest'anno celebro i quarant'anni sulle scene».


DAVANTI ALLA TELECAMERA

Senza nulla togliere al cinema che è da sempre una passione per l'attore 72enne che ha debuttato sul grande schermo nel 1989 in Rosso veneziano ed è stato pure aiuto regista di Martin Campbell per lo 007 Casino Royale e di Wim Wenders in Fino alla fine del mondo. «Mi piace fin da quando ero piccolo e ho lavori girati quando ero giovanissimo - rivela Bressanello - negli ultimi quindici anni ho lavorato molto davanti alla camera, prendendo parte a sessanta film anche con con registi importanti: son soddisfazioni». Certo, il teatro è un'altra cosa. «C'è il pubblico e questo consente di creare un rapporto di comunicazione diretto che non hai al cinema - chiosa - Questa immediatezza ti dà una spinta molto forte e importante. Per questo fare i Gemelli in streaming per il debutto, senza il pubblico, è stata una sensazione molto strana».
 

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