«Il Veneto? Senza Zaia dovrebbe toccare a FdI. Con le regole di oggi lui non è ricandidabile»

Sabato 14 Ottobre 2023 di Alda Vanzan
Luca De Carlo

Luca De Carlo, 51 anni, sindaco al terzo (e ultimo) mandato di Calalzo, senatore, coordinatore veneto di Fratelli d'Italia.

E, dicono, prossimo possibile candidato presidente della Regione.

Senatore De Carlo, Fratelli d'Italia a metà novembre celebrerà i congressi provinciali, i primi della storia. Quante tessere avete staccato?
«In Veneto partivamo da 5mila iscritti, arriveremo a quasi 15mila. I congressi saranno un momento importante per confermare l'inclusità del partito e rafforzarlo in vista delle due prossime grandi sfide: le Europee, dove contiamo di passare da 1 a 5 parlamentari a Nordest, e poi le elezioni regionali».


Congressi unitari o Fratelli coltelli?
«Mi auguro siano tutti congressi unitari. Laddove non possibile perché più di una figura vorrà candidarsi, saranno sfide comunque corrette, non all'ultimo sangue».


Sindaco di Calalzo dal 2009, a giugno finirà il suo terzo mandato. Se la norma glielo consentisse si ricandiderebbe?
«No, la squadra che abbiamo costruito ha persone in grado di fare il sindaco e garantire presenza fisica. Io mi dedicherò alla presidenza della commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare al Senato, un ruolo oggettivamente impegnativo».


State facendo campagna acquisti?
«Non abbiamo mai fatto "shopping", anzi, abbiamo sempre atteso che le persone condividessero i nostri programmi e i nostri valori. Forza Italia ha un atteggiamento diverso, ma è anche normale, stanno ricostruendo un partito».


Fdi primo partito in Veneto alle Politiche 2022: manterrete il primato alle Europee?
«Il nostro obiettivo è consolidare il risultato, non ne facciamo una questione di classifica, vogliamo continuare a essere un punto di riferimento».


Il rapporto con gli alleati in Regione?
«Ottimo, il nostro capogruppo sta facendo un lavoro che porta a non avere tensioni o esasperazioni».


E non chiederete un assessore in più o una presidenza di commissione?
«Quello che abbiamo rispetta i valori di quando si è votato alle Regionali 2020. Ma siamo sicuri che la prossima volta saremo in grado di esprimere molti più assessori e presidenti di commissione».


Anche la presidenza della Regione?
«FdI ha una classe dirigente che può esprimere anche un presidente di Regione. Dipenderà da accordi regionali e nazionali. Se il miglior candidato schierabile sarà di FdI, mi pare giusto che ci si concentri su di lui».


Potrebbe essere Luca De Carlo?
«Luca De Carlo fa il coordinatore regionale e quindi lavorerà, se l'obiettivo è avere un governatore di FdI, perché FdI possa scegliere tra più di un candidato».


Il terzo mandato - quarto per Zaia - è escluso?
«Non credo sia escluso, ad oggi però non c'è. Con le regole di oggi il governatore Zaia non è ricandidabile e noi sappiamo di avere una classe dirigente pronta anche a rivestire quel ruolo».


Se Fugatti domenica prossima verrà riconfermato, la Lega avrà la guida di quattro enti: Lombardia, Friuli, Trentino, Veneto, mentre Piemonte e Liguria sono a guida centrista. È immaginabile che nel 2025 il Veneto non spetti più alla Lega?
«In una logica di equilibrio, il Veneto è attribuibile a FdI».


E se la Lega non lo accettasse e corresse da sola?
«Non mi pare assolutamente credibile. La tenuta del centrodestra per noi è sempre stata un mantra».
Fine vita: il consiglio veneto voterà la proposta di legge popolare, molti leghisti sono favorevoli. Voi?
«Non credo sia una competenza regionale, ma la nostra posizione è sempre stata chiara: diciamo no alla dolce morte, per noi la vita è sacra. Il nostro voto sarà contrario».


Olimpiadi e pista da bob, da bellunese non ha l'impressione che in montagna ci sia un certo fastidio nei confronti di Milano Cortina 2026?
«No, assolutamente. Abbiamo conquistato i Giochi con un dossier che consente ai territori di avere tante migliorìe anche sulla viabilità risolvendo problemi atavici. Non vorrei che passasse il rumore di una minoranza contraria rispetto a quello che pensa la maggioranza silenziosa e cioè che Olimpiadi e Paralimpiadi sono una grandissima e straordinaria opportunità».


Però sulla pista da bob la situazione è di stallo.
«La fase è delicata, sì. Ho la massima fiducia nel ministro Abodi, a breve saremo in grado di sciogliere tutte le perplessità».


E l'ipotesi di andare all'estero?
«Sbagliata. Presentiamo un dossier che prevede di utilizzare strutture italiane e poi spendiamo soldi italiani per finanziare strutture all'estero? Saremmo dei Tafazzi».


È vero che la premier Meloni sarebbe scettica nel tirar fuori altri soldi per la pista da bob?
«Non lo so, non lo credo, la presidente Meloni usa le risorse pubbliche con assoluta accuratezza, con la presidente Meloni una cosa indegna come il superbonus non si sarebbe mai verificato. Quanto alla pista da bob, temo ci sia anche la difficoltà di essere sicuri della consegna nei tempi giusti. Dobbiamo decidere e decidere in fretta».
Alda Vanzan

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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