CLAUT (PORDENONE) - Un evento potenzialmente drammatico che ha invece dimostrato come, anche in zone montane e remote, un'adeguata catena dei soccorsi sia in grado di scongiurare gravi problemi alla salute delle persone. È ciò che è accaduto nel pomeriggio di domenica a Claut. Mancavano pochi minuti alle 17 quando un bambino di 8 anni, di Conegliano, accompagnato dalla famiglia, è stato morso al dito di una mano da una vipera, che si era nascosta accanto a un torrente, sotto un bastone.
Quando il piccolo ha iniziato a piangere per il dolore - e la paura -, i genitori hanno provato a utilizzare il proprio cellulare.
Raggiunta la borgata di Lesis, dove avevano lasciato l'auto, hanno caricato il piccolo e sono corsi verso la pianura, decidendo di fare tappa a Claut. In paese, un medico ha visitato il bimbo - che aveva parametri stabili, anche se appariva soporoso - e ha chiesto l'intervento della centrale operativa Sores Fvg. Sul posto è stata inviata - nel giro di pochi minuti - l'ambulanza di stanza a Cimolais, il cui personale ha trasferito il bambino in una zona dov'è atterrato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, visto che quello del Fvg era impegnato.
Il rianimatore a bordo ha tranquillizzato i genitori, dirigendosi comunque d'urgenza a Belluno, per completare la terapia farmacologica. «Voglio ringraziare quanti si sono prodigati per portare soccorso al bimbo - dice il sindaco, Gionata Sturam -. Invio un abbraccio al piccino e lo aspettiamo presto per un'altra visita alle impronte di dinosauro. Per prevenire inutili allarmismi, ricordo che la zona è visitata ogni anno da migliaia di persone ed è la prima volta che un bimbo viene morso da una vipera. Un pericolo che si corre nelle aree in cui la naturalità è ancora predominante».