Val di Zoldo, il cantiere apre ad agosto. E verrà fatto esplodere l'enorme masso da 800 metri cubi che incombe sulla strada

Martedì 12 Luglio 2022 di Giovanni Santin
Val di Zoldo, il cantiere apre ad agosto. E verrà fatto brillare l'enorme masso da 800 metri cubi che incombe sulla strada

VAL DI ZOLDO (BELLUNO) - A scandire e a ritardare i tempi ora sono il reperimento dei materiali e l'impennata dei prezzi. Ma l'agenda, ed anche l'assegnazione delle opere, è stata fatta per due dei tre interventi necessari per mettere definitivamente in sicurezza la strada regionale provinciale 251 in procinto di passare nuovamente all'Anas come lo era un tempo - della Val di Zoldo e Val Cellina.

L'agenda è pronta, lo ribadisce Michele Artusato, direttore operativo di Veneto Strade.


Cantiere stradale in Val di Zoldo


Sono stati appaltati i lavori per ricostruire la corsia che aveva ceduto a Solagnot nel dicembre del 2020 e dove, tuttora, la circolazione è a senso unico alternato regolato da due semafori nei due sensi di marcia e totalmente interdetto alle moto per la presenza del gigantesco masso pericolante.«Il cantiere partirà a breve, a brevissimo con i caratteri della somma urgenza assicura Artusato ma in questo momento stiamo facendo i conti con la difficoltà nel reperimento dei materiali e con i prezzi che si sono gonfiati. Non si tratta di difficoltà di poco conto, ma confermo che entro poco tempo le opere prenderanno il via».

La strada non chiude

L'avvio, dunque, è previsto nel pieno della stagione estiva perché non si tratta di lavori invasivi, per i quali cioè sia necessario interrompere la circolazione; per cui il traffico potrà continuare a fluire senza che il cantiere interferisca su di esso né quest'ultimo possa venire ostacolato dal passaggio delle automobili. Ed è questa la stessa situazione anche per il secondo cantiere a sua volta in prossima di apertura, quello che dovrà collocare delle reti paramassi sulle pendici della montagna andata in fumo fra marzo ed aprile: nemmeno in questo caso i lavori interferiranno sul traffico e quindi potranno prendere il via anche nel pieno della stagione estiva.


Masso pericolante sulla strada 251

Artusato precisa: «Speriamo di poter avviare il cantiere entro poco, pochissimo tempo. Quando? L'auspicio è che possa accadere già ad agosto. Lo possiamo fare proprio perché cantiere e traffico non si disturberanno».
Un intervento, quest'ultimo, preliminare al terzo che è quello più ponderoso: la rimozione, attraverso brillamento, del masso di 800 metri cubi che incombe sulla 251 e che dopo i due incendi di primavera e la grande quantità di acqua fatta cadere da elicotteri e canadair per spegnere le fiamme, è stato dichiarato instabile.


Da allora, per permettere comunque che l'accesso alla valle più normale e frequentato, e cioè quello che sale da Longarone rimanga comunque percorribile, Veneto Strade ha collocato sul masso una serie di sensori che, collegati ai semafori in strada, segnalano eventuali movimenti del volume roccioso e quindi, in caso di rischio, farebbero scattare automaticamente la chiusura della strada. «Ma finora precisa Artusato anche a causa delle scarse precipitazioni, non si è mai verificato alcun allarme. Nel frattempo il sottobosco ha ricominciato a ricostituirsi e quindi il terreno è sempre meno permeabile dalle piogge».

Allerta maltempo

Insomma: un po' di sicurezza in più. Non va tuttavia dimenticato che in caso di allerta arancione per piogge e maltempo, la strada verrebbe immediatamente chiusa. E nemmeno che al momento, vista proprio la situazione di possibile pericolo, nel tratto interessato la provinciale 251 non può essere percorsa da ciclisti e motociclisti. Che tuttavia in questi mesi, prima con po' di timore, poi sempre più frequentemente hanno continuato a transitare, sprezzanti del pericolo e delle multe che saltuariamente vengono elevate. «Questo è invece un intervento che faremo più avanti conclude Artusato perché esso sì impatterà sul traffico. E poi prima va comunque ultimata la sistemazione delle reti paramassi che avranno il compito non solo di fermare la futura caduta di sassi e materiale dalla montagna, ma anche quella del masso da 800 tonnellate che dovrà essere fatto sbriciolare e brillare».

Ultimo aggiornamento: 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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