SEDICO (BELLUNO) - «Si è girata e ha detto: Sporchi negri, andate a casa vostra. Mia figlia di 10 anni è scoppiata a piangere. Io mi sono offeso e ho chiamato i carabinieri». Sono le parole di un 40enne di origini camerunensi, residente in Italia da oltre 20 anni, riguardo all'episodio che sarebbe accaduto due anni fa davanti al supermercato Prix di Sedico. Imputata per calunnia, aggravata dall'odio razziale, c'è la 77enne di origini tedesche Regine Kuhn.
«Quando sono uscito dal supermercato ha raccontato il 40enne ho sentito la voce della mia vicina. Si lamentava che a casa facevamo troppo rumore. Le ho spiegato che non poteva dirmi quelle cose davanti al supermercato e che poteva rivolgersi all'amministratore di condominio». Era nato un piccolo diverbio alla fine del quale sarebbe stata pronunciata la frase razzista: «Io sono qui da 20 anni, lavoro, mi sento italiano. Ricordo che mia figlia piangeva e ho chiamato le forze dell'ordine». Il carabiniere ascoltato in aula ieri mattina, e intervenuto quel giorno, ha raccontato che la lite era ancora in corso. La donna diceva di esser stata aggredita e di avere male al braccio ma non voleva che venisse chiamata l'ambulanza. Quando il pubblico ministero si era trovato davanti la denuncia per lesioni (depositata dalla donna nei confronti del camerunense), non aveva trovato riscontro da nessuna parte. Kuhn diceva di esser stata bloccata fuori dal supermercato e spinta contro un muretto (con prognosi di 5 giorni per escoriazioni sul braccio). Da qui la denuncia per calunnia, aggravata dall'odio razziale. La 77enne ha sempre negato di aver rivolto quelle parole al suo vicino di casa. Nel frattempo però, in accordo con l'avvocato, ha inviato all'uomo una lettera di scuse e una piccola somma di denaro («non risarcitoria ma compensativa ha spiegato il legale a prescindere dalla colpevolezza o meno della donna»). Il processo è stato rinviato al 6 luglio per gli ultimi testimoni in lista.
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