CISON DI VALMARINO (TREVISO) - «Io sottoscritto Sansoni Miki, in qualità di capitano del San Michele Salsa, al minuto 25 (del primo tempo, ndr) a gioco fermo ho ritirato la squadra in seguito a un insulto razzista da parte di uno spettatore del pubblico («Stai zitto negrone») rivolto al nostro giocatore numero 6 Ousseynou Diedhiou».
Insulti razzisti in campo
Durante la prima metà di una gara tranquilla e tutta ancora da decidere, i padroni di casa conducevano per 1-0 quando si stava per battere una rimessa laterale e l'arbitro, Ciprandi della sezione di Treviso, si stava chiarendo con il difensore del San Michele Salsa Ousseynou Diedhiou per un precedente fuorigioco fischiato. In quel frangente dagli spalti si è sentito distintamente urlare da una persona «Stai zitto negrone». Così il capitano del San Michele Salsa, Miki Sansoni, ha risposto istintivamente allo spettatore razzista urlando: «Sei un ignorante». Dopo queste parole il direttore di gara ha espulso Sansoni che, non vedendo punita nè tantomeno segnalata la frase razzista piovuta dagli spalti e udita da tutti, ha deciso di ritirare i suoi compagni invitandoli a tornare negli spogliatoi. Una posizione forte quella del capitano del San Michele che ha mandato un segnale a tutti quando si parla di un tema così attuale e così delicato: di fronte al razzismo si devono prendere provvedimenti estremi. Anche quello di abbandonare il campo.
L'allenatore avversario
A quel punto la partita è stata ufficialmente sospesa dall'arbitro al 25' del primo tempo dopo l'uscita di scena della squadra ospite. L'allenatore della Cisonese Michele Cavecchia racconta così l'accaduto: «C'è stato un intervento del difensore loro ma il clima in campo era tranquillo. Sinceramente non ho capito se ci sono state proteste, la nostra panchina era distante. Poi è successo tutto in un attimo, è stato come un fulmine a ciel sereno: un uomo dal pubblico ha inveito in modo insensato verso un giocatore di colore della squadra avversaria e loro hanno abbandonato il campo. Non so se c'è stata una provocazione, l'insulto razzista si è sentito ed è da condannare anche se per fortuna era solo uno. Dispiace per tutto, in campo c'era rispetto e tranquillità, questo gesto è da segnalare e condannare ma ha penalizzato tutti, anche noi.
Il dirigente
Il dirigente Sergio Faraon del San Michele Salsa, già ex assessore sport di Vittorio Veneto, appoggia la scelta dei suoi ragazzi: «Sono più di quarant'anni che faccio questo mestiere e non è possibile assistere ancora a queste scene pietose. La partita non c'entra nulla, era tutto aperto e anche se fossimo stati in dieci ce la saremmo potuta giocare. I ragazzi in campo sono persone adulte, libere, intelligenti e mature, come hanno dimostrato anche oggi compiendo un gesto estremo come quello di far sospendere una partita. Il tutto in favore di un loro compagno e soprattutto per condannare una piaga ancora presente nel nostro movimento e non solo. Mi è stato detto che un calciatore di colore della Cisonese è uscito commosso dal loro spogliatoio e ci ha ringraziato per il gesto che avevamo fatto. Lo sport è l'emblema dell'integrazione, credo che dobbiamo essere tra i primi a dare l'esempio». Parla infine delle possibili conseguenze della sospensione: «Ci assumeremo tutte le responsabilità qualunque sia la decisione del giudice sportivo, coscienti del fatto che è stato compiuto un atto giusto».