Sfalci e cura del verde, a Belluno lavora chi ha il reddito di cittadinanza

Mercoledì 28 Giugno 2023 di Federica Fant
Sfalci e cura del verde, a Belluno lavora chi ha il reddito di cittadinanza

BELLUNO - Sfalci e cura del verde: si punta anche su chi ha il reddito di cittadinanza. Il Comune ha varato due progetti di pubblica utilità con i quali metteranno al lavoro i beneficiari della misura o chi ha avuto problemi giudiziari. L’assessore ai Lavori pubblici, Franco Roccon: «Il provvedimento va nella direzione di utilizzare le risorse umane in modo diverso rispetto a banchetti o servizi in cui danno solo informazioni. Vedere queste persone operative è l’aspetto migliore». Ma saranno un aiuto non indifferente per il Municipio, alle prese con sempre meno risorse umane. «Questa iniziativa fa fronte all’esigenza attuale di avere manovalanza nel servizio manutenzioni strade - spiega l’assessore -, ma anche per le cose spicciole la pulizia dei giardini, la sistemazione di alcune aree. E credo sia anche un aiuto per loro che hanno difficoltà in questo momento». 

Più cura del verde, il patto con chi ha il reddito di cittadinanza

I progetti utili alla collettività (Puc) che stanno per partire si chiamano “Lavoriamo in sicurezza bis” e “Decoro urbano bis”. Saranno tre, per il momento, coloro che si metteranno a disposizione del Comune per operare in campo ambientale (sfalci, pulizia): si tratta di tre persone che o percepiscono il reddito di cittadinanza o che hanno pendenze con pene da scontare. Va ricordato che con le nuove normative da quest’anno il reddito di cittadinanza prevede per i beneficiari della misura la sottoscrizione di un patto per il lavoro o di un patto per l’inclusione sociale possano prestare servizio a favore della collettività. Inoltre, all’interno di tali patti è prevista, «per coloro che ne hanno l’obbligo, la partecipazione a progetti utili alla collettività (Puc), quali “progetti a titolarità del comune, utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni», si legge nella determinazione pubblicata pochi giorni fa sul sito di Palazzo Rosso. Resta in carico ai Servizi sociali dei Comuni la definizione e gestione dei “Patti per l’inclusione sociale” «che possono prevedere interventi di supporto o la partecipazione, degli stessi beneficiari, a progetti di utilità collettiva», fa sapere il Comune. Si parla di 8 ore settimanali «estendibili su base volontaria fino a un massimo di 16 ore». È la delibera di giunta comunale 216 del 12 ottobre 2020 ad aver approvato il progetto guida iniziale “Dolomiti Inclusive” relativo all’attivazione dei progetti utili alla collettività. L’assessore ai Lavori pubblici spiega che «queste persone svolgeranno attività legate al decoro urbano, alla pulizia delle strade dalle erbacce, alla sistemazione delle ringhiere (come quella sulla Panoramica, via Dino Buzzati). È un progetto il cui responsabile è Paolo Zaltron, che coordina i volontari». Nel progetto “Dolomiti Inclusive”, infatti, si legge che le finalità civiche e di utilità sociale, sono quelle di «realizzare attraverso attività di pulizia la manutenzione e cura di spazi comunali, integrando attività già in essere. Il progetto interviene in ambito ambientale, offrendo l’opportunità per le persone inserite di contribuire al decoro ed alla valorizzazione dei luoghi pubblici. La persona individuata entrerà a far parte di una squadra di lavoro impiegata nella manutenzione ambientale di aree pubbliche. Tale squadra sarà formata e coordinata da personale esperto e qualificato, contribuendo così alla crescita professionale nell’ambito di intervento».

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