Piloni da sostituire dietro la proroga della chiusura del Bailey

Martedì 14 Dicembre 2021 di Alessia Trentin
Ponte chiuso

BELLUNO - Il bailey va rialzato: 24 pilastri sono usurati, completamente da sostituire.

Per questo i lavori alla struttura si protrarranno oltre il previsto e per questo è del tutto vietato il passaggio delle auto, è infatti necessario che non ci sia peso sul ponte fino alla sua completa rimessa in sesto. D’altra parte l’ispezione risaliva al 2019, ma non c’erano a disposizione nell’immediato i soldi per l’intervento. A qualche giorno dall’annuncio dello slittamento della riapertura alla sera del 24 dicembre, l’assessore ai lavori pubblici e alla viabilità Biagio Giannone chiarisce in cosa consista la manutenzione straordinaria che sta coinvolgendo il manufatto e risponde cosi all’interrogazione rivolta nei giorni scorsi dal consigliere comunale della Lega Marzio Sovilla. In corso d’opera sono emersi danni e problemi imprevisti e così il lavoro da fare è ben più importante di quello inizialmente definito, ma è assolutamente necessario a garantire la sicurezza dell’opera.

GLI IMPREVISTI
«Questa manutenzione comprende la rimessa a nuovo del manto, che era usurato – spiega Giannone -. L’ispezione era stata eseguita nel 2019 dalla ditta proprietaria della struttura, io avevo chiesto la manutenzione ancora nel luglio di quell’anno, portai proprio in giunta la necessità di intervenire, ma conosciamo tutti le difficoltà dei bilanci dei Comuni, non fu possibile farlo subito, non c’erano proprio le possibilità per finanziare la manutenzione». Dal 2019 ad oggi lo stato del ponte non era più lo stesso, chiaro, e così una volta avviato il cantiere ed eseguita la pulizia è risultato evidente come il lavoro da fare andasse oltre le previsioni e come la struttura, in due anni, si fosse ulteriormente deteriorata. «La pulizia con sabbiatura sulle saldature sia dell’impalcato che degli appoggi si è allargata poi a zone più estese, perchè ci si è resi conto che il livello di corrosione dell’acqua è aumentato rispetto al 2019 – prosegue l’assessore -. L’attività di pulizia e di ispezione ha richiesto molto più tempo del previsto e alla fine si è capito che delle parti dovranno essere sostituite. Non è stato possibile il semplice ripristino dei pilastri, è necessaria la sostituzione per cui alzeranno il ponte». Insomma, dal ripristino del manto stradale usurato e dalla pulizia della struttura la manutenzione si è estesa ben oltre e da qui la necessità di mantenere la chiusura per altri 14 giorni. Dopo gli attacchi degli ultimi giorni Giannone vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe e ricordare quanto e cosa questa amministrazione ha fatto perchè il capoluogo arrivi ad avere un passaggio sul Piave definitivo. Non provvisorio e bisognoso di continue proroghe.

LE OPPORTUNITA'
«Quel ponte, voluto dall’ex assessore Paolo Gamba per creare una viabilità alternativa nel momento in cui si doveva intervenire al ponte degli Alpini, doveva essere provvisorio – ricorda -, inizialmente si parlava di tre anni, quindi dal 2008 al 2010. È lì da 15. In quei tre anni l’allora amministrazione avrebbe dovuto procedere con la progettazione della struttura definitiva, ma i costi di un iter simile non sono sostenibili da un Comune come quello di Belluno e così tutto è rimasto fermo. Solo con noi la cosa si è sbloccata e dopo il 2018, dopo Vaia, siamo riusciti a ottenere dalla Regione i soldi per la prima parte della progettazione, 200 mila euro, a cui si aggiungono 130 mila messi dal Comune per il concorso di idee. Adesso noi abbiamo il progetto definitivo approvato e la Regione ci ha assicurato altri 400 mila euro per il progetto esecutivo, io esulto di questo risultato perchè adesso e solo adesso possiamo parlare di ponte. I consiglieri dicono che non saremo noi a portare a compimento l’opera? Non importa, noi abbiamo creato tutte le premesse perchè questo avvenga e non era mai stato fatto prima».

Ultimo aggiornamento: 07:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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