Discarica in piazza Duomo: rifiuti, tubi abbandonati e un telo bianco

Sabato 1 Febbraio 2020 di Federica Fant
Discarica in piazza Duomo: rifiuti, tubi abbandonati e un telo bianco
BELLUNO Piazza Duomo: terra sul porfido, rifiuti, tubi abbandonati e un telo bianco piegato alla rinfusa a ridosso della fontana di San Gioatà. Per un giorno e mezzo si è presentata così, ed è polemica. Parecchi cittadini si sono indignati dell'indecorosa cartolina. Certamente, il disordine era dovuto al fatto che gli operai di una ditta stavano smantellando la pista da ghiaccio che ha contribuito a rallegrare il Natale cittadino, ma «tutto ha un limite - interviene il consigliere Fabio Rufus Bristot (Gruppo Misto) -. C'è un profilo di responsabilità in capo a chi doveva pulire e non so personalmente se fosse il Comune di Belluno, Bellunum o chi ha gestito la struttura. Certo è che la piazza più bella di Belluno e quella sulla quale i turisti, ma gli stessi cittadini talvolta si fermano per guardarsi attorno tanto è oanoramica con i palazzi che le fanno da cornice, trattata così diventa più brutta e onestamente una discarica. Io non ho parole». 

IL SINDACO
Avvisato il sindaco Jacopo Massaro, questi si è subito attivato chiamando chi di dovere. «Quello è un cantiere del Consorzio centro Storico, che ho chiamato poco fa risponde in mattinata -. Mi dicono che ieri (giovedì) hanno iniziato a smontare. Mi hanno detto che è questione di poco. La ditta questa mattina era in ritardo, alcuni dipendenti avrebbero dovuto iniziare a lavorare all'alba invece non si sono ancora presentati per qualche problema. Noi abbiamo già sollecitato che sistemino subito l'area e a breve libereranno la piazza», chiude il sindaco. 

SUL NEVEGAL
Quello del decoro urbano non è l'unica segnalazione di ieri. Francesco Pingitore (Patto Belluno Dolomiti) si fa portavoce di chi abita o lavora in Nevegàl. «Segnalo la situazione delle strade comunali: prima la segnaletica buttata a terra con immondizie vicino ai cespugli in zona Alpe in Fiore spiega mostrando una foto -: é da quasi un mese rivolta a terra, abitata da residenti e proprietari di prime o seconde case, che contribuiscono al quel milione di entrate che vanno nelle tasche del Comune - racconta -. E poi ci sono le strade che dal piazzale del Nevegàl vanno fino alla Casera, anch'esse tutte comunale, testimone il consigliere delegato di Veneto strade Quinto Piol, incontrato sul posto, il quale mi ha assicurato che le strade di cui parlo sono tutte comunali e le altre della provincia». Pingitore allarga le braccia, quasi sconsolato: «Siamo sempre alle solite, nessuno se ne cura: segnaletiche orizzontali in corso, con il simbolo del pennello, buttate in disparte sulla rotatoria prima di entrare sul piazzale. La Provincia e il Comune si parlano? Eppure, quando ci sono le elezioni si fanno vivi tutti. Tanti i paradossi per quanto riguarda le competenze dei lavori pubblici provinciali e comunali. Vedasi la zona di Levego dove ci sono dei tratti di strada pericolosa di competenza della provincia».
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