William il panettiere atleta erede di una tradizione di famiglia che dura da 90 anni

Venerdì 31 Gennaio 2020 di Raffaella Gabrieli
William Da Roit il panettiere pasticcere titolare del Forner a La Valle Agordina con uno dei suoi prelibati panettoni
C’è chi, per non rischiare di arrivare a Natale senza il panettone de “El Forner”, lo ordina anno per anno. Così come c’è chi, per poter gustare il pane realizzato ai piedi della Moiazza, proposto ogni giorno in diversi tipi, si reca fino a La Valle Agordina per acquistarlo. Veri atti di fede quelli manifestati nei confronti del panificio della famiglia Da Roit, apprezzato per la qualità dei prodotti, che si appresta a compiere 90 anni. A gestirlo, non senza le tipiche difficoltà delle botteghe di paese, sono la terza e la quarta generazione: William con la moglie Michela e il figlio Omar. «Nel 50 avanti Cristo, nel nord della Francia, un piccolo villaggio di guerrieri con Asterix ha resistito all’avanzare dei conquistatori - ci scherza su William - Oggi, nel cuore delle Dolomiti, c’è un piccolo panificio che con tenacia resiste alla globalizzazione, al commercio on line, ai grandi centri commerciali. Il suo segreto? Amore, passione, dedizione e prodotti di assoluta qualità. Questi sono gli ingredienti de “El Forner”, guerrieri dal 1930». 

LA STORIA 
Antonio “Toneti” Da Roit inizia a far funzionare il piccolo forno a legna di La Valle nell’autunno del 1930. Ovidio, uno dei suoi figli, entra giovanissimo in laboratorio sfornando poi pane per più di 50 anni, coadiuvato in negozio dalla moglie Diana. Oggi la palla è passata alla famiglia del figlio: mentre Michela si occupa della parte amministrativa e commerciale, in produzione c’è William, 52 anni, laureato in Scienze dell’arte culinaria all’Università “Jean Monnet” di Bruxelles ma anche runner e ultramaratoneta. A dare una mano a entrambi, il figlio Omar. Ma spesso, nei locali di Lantrago, si può incontrare anche nonna Diana, per anni spina dorsale del panificio che è anche bottega di generi alimentari e bar.«Così mio nonno fondò il negozio nel 1930, quando di panifici in paese ce n’erano ben altri tre - ricorda William - e tale è rimasto, con la stessa “tripla” impostazione». 

LA FILOSOFIA 
«Dal 1930 - spiega William - sforniamo pane senza coloranti, né conservanti, né aromi chimici. Non usiamo neppure grassi animali. Tutti i giorni proponiamo il pane classico come chioccioline e sfilatini ma anche un pane speciale che varia di volta in volta. Immancabile, poi, la pizza”. Ma “El forner” è famoso anche per il settore pasticceria. In primis i panettoni che ogni anno vanno letteralmente a ruba: a dicembre si è festeggiato il record di vendita di 2mila dolci a cupola. «I nostri panettoni - spiega Da Roit - sono il frutto di un’accurata selezione di ingredienti di altissima qualità, genuini e naturali. Essi vengono prodotti, sfornati e confezionati nel nostro laboratorio a La Valle, a 816 metri di altitudine, dove l’acqua sorgiva, la quiete, l’aria pulita e un microclima particolarmente favorevole, associati alla massima cura con cui io personalmente eseguo ogni fase della lavorazione, gli donano quella unicità che solo un prodotto artigianale di montagna riesce ad avere». Molto apprezzati anche i biscotti. Tra tutti, i “Michelini”, ideati dalla stessa famiglia. E poi, tutti i giorni, krapfen alla crema, saccottini al cioccolato, croissant alla marmellata, triangoli crema e marmellata, pane dolce all’uvetta Ancora, in base al periodo dell’anno, si varia. Ora, ad esempio, è tempo di dolci tipici di Carnevale come frittelle e crostoli. Il laboratorio è aperto al pubblico giù dalle 5.30 e il pane sfornato quotidianamente ammonta a quasi un quintale. «Il più bel complimento che possiamo ricevere - sottolinea il panettiere - è quando i clienti ci dicono che facciamo il pane come una volta. Per noi è un vero orgoglio. Basti pensare, ad esempio, all’impegno profuso nella riedizione della storica produzione di pane con i cereali. In questo caso affinando la ricetta e ricercando prodotti biologici». 

LA GIORNATA TIPO 
Certo non è tutto ora quello che luccica. Tante soddisfazioni, sì. Ma pure molte fatiche che Da Roit affronta anche grazie alla “scuola podistica” dove forza, resistenza e disciplina sono all’ordine del giorno. «La mia giornata tipo - spiega - inizia con la sveglia all’1.35. Dopodiché avvio la produzione, prima il pane e poi i dolci, caratterizzata da una lunga lievitazione e dalla cura dei particolari. Finisco per le 10.30 e scappo subito a correre, tutti i giorni, per un’ora abbondante. Dopodiché pranzo, riposo un po’ e poi via, una quarantina di minuti, a passeggio con i cani che è una forma di allenamento anche questa. Verso le 18 torno in laboratorio a preparare le cose per l’indomani. Quindi cena e a letto verso le 21.30. Tanto impegno, certo, ma anche tante gioie. E intanto sto già preparando la valigia per il prossimo appuntamento sportivo: la “Gatineau loppet” in Canada il 15-16 febbraio».
Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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