Lupo e sciacallo dorato trovati morti, scatta l'indagine sulle due carcasse

Martedì 17 Gennaio 2023 di Federica Fant
Lupo e sciacallo dorato trovati morti, scatta l'indagine sulle due carcasse

BELLUNO - Del lupo, con i suoi 17 branchi in provincia, ormai si conosce ogni dettaglio. Fototrappole avevano tracciato anche lo sciacallo dorato, ma ieri, purtroppo, una ulteriore triste conferma della sua presenza: il ritrovamento di un esemplare senza vita nel Feltrino.

Sarebbe morto per annegamento dopo essere finito in un canale a Celarda. Un caso che segue di poche ore l'altro triste ritrovamento: il lupo agonizzante, poi deceduto, sul greto del Boite, a Cancia, comune di Borca di Cadore. Entrambe le carcasse degli animali sono state inviate all'isitutto zooprofilattico di Padova che effettuerà gli esami: per il lupo sarà fatta l'autopsia, per lo sciacallo analizzati i resti. Le indagini sono state effettuate dalle guardie provinciali, che hanno recuperato entrambi gli animali. Il consigliere delegato Franco De Bon è sicuro di una cosa: che questo ultimo ritrovamento «conferma la biodiversità del nostro territorio». Questo ritrovamento è il primo in provincia di Belluno, mentre a dicembre era stato segnalato un investimento di sciacallo in Friuli.

Trovati lupo e sciacallo morti


Lo sciacallo dorato è una specie nuova per il territorio bellunese e mostra un'espansione cominciata tempo fa dai Balcani (zona in cui lo sciacallo è specie endemica) verso nord-ovest. Il primo caso di avvistamento nel Bellunese risale agli anni Ottanta, quando però lo sciacallo era stato scambiato per una volpe. Lo sciacallo dorato, annegato in un canale nella zona di Celarda (Feltre) e recuperato ieri mattina dalla polizia provinciale è un esemplare maschio, che con ogni probabilità si trovava nell'acqua già da qualche giorno. «Al momento, senza le analisi di laboratorio del veterinario, non è possibile identificare l'età» spiega il consigliere provinciale delegato alla gestione faunistica, Franco De Bon. «Il ritrovamento però conferma la presenza di questo animale sul territorio provinciale. Nel 2021 era stata certificata la presenza in Comelico di una coppia che si era riprodotta. In seguito, ci sono state segnalazioni in altre zone e alcune fototrappole avevano ripreso lo sciacallo anche sulla dorsale del Nevegal». «La rinaturalizzazione della nostra montagna ha riportato diverse specie ad abitare le zone lasciate libere dalla presenza umana» sottolinea il consigliere De Bon. «L'aumento degli ungulati ha riportato in provincia i predatori, come il lupo - spiega de Bon -. E tra le conseguenze possibili c'è anche l'arrivo dello sciacallo, animale necrofago che si ciba anche delle carcasse lasciate dal lupo. In ogni caso, è testimonianza di una grande biodiversità, ricchezza per la natura delle Dolomiti Bellunesi».


Ucciso dagli altri lupi

Intanto è stato portato all'Istituto Zooprofilattico il lupo ritrovato morto domenica sul torrente Boite, a Cancia (Borca di Cadore). Le primissime analisi di laboratorio sembrano confermare che l'animale sia morto in seguito ai morsi di altri lupi, probabilmente per un regolamento di conti del branco. La carcassa presenta infatti evidenti segni di morso al collo e al torace, ma saranno le analisi dell'unità forense di Vicenza a confermare le prime indicazioni.


Il video del lupo agonizzante


Un video che era diventato virale domenica testimoniava la sofferenza del lupo agonizzante, ed anche se gli agenti fossero arrivati in tempo nulla si sarebbe potuto fare per farla finire. «Il lupo di Borca è stato trovato morto dai nostri agenti, ma la situazione impone un ragionamento ad ampio raggio» continua il consigliere De Bon. «Per gli ungulati feriti - prosegue - esiste un protocollo Ispra da seguire in modo che il veterinario valuti se l'animale è nelle condizioni di essere curato o è necessario procedere con intervento di eutanasia. Sarebbe bene che questa prassi esistesse anche per i grandi carnivori». «Ringrazio i nostri agenti della Polizia Provinciale e tutto il sistema di presidio del territorio, rappresentato da cacciatori e pescatori - conclude De Bon -. La loro professionalità è sempre a disposizione della tutela dell'ambiente naturale».


Sciacallo dorato


Lo sciacallo dorato (Canis aureus) sta espandendo il suo areale in Italia. Per quanto riguarda il Bellunese, nel 2020 qui si offrì testimonianza di un nuovo gruppo riproduttivo di sciacalli. Una coppia con tre cuccioli, che nacquero all'incirca nel mese di aprile di tre anni fa. «Con certezza possiamo dire che vi era stata la riproduzione dello sciacallo dorato in Comelico», ha sottolineano Franco De Bon. «In passato è stato scambiato spesso per una grossa volpe, come accadde nel lontano 1984, prima di rendersi conto di aver fotografato proprio un canis aureus».
 

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