BORCA DI CADORE - Un lupo è morto sul greto del torrente Boite. È accaduto sabato sotto l’abitato di Cancia in comune di Borca di Cadore, a scoprirlo ancora agonizzante due cacciatori che hanno immediatamente avvisato la Polizia provinciale; sul posto sono arrivati gli agenti del settore che hanno constatato il decesso e recuperata la carcassa, che è stata sistemata in cella frigorifera in attesa dell’invio all’Istituto Zooprofilattico, fissato per oggi, per le verifiche che la normativa impone. Sul manto dell’animale erano ben visibili le ferite subite con il sangue che arrossava il pelo.
IL CONSIGLIERE FRANCO DE BON
L’AGGRESSIONE
«Insomma potrebbe essere stato aggredito da altri lupi che vedevano nel loro simile un intruso, ma saranno le indagini già avviate e il responso degli esperti, una volta analizzata la carcassa, a stabilire le esatte cause della morte. Di certo non può essere stato aggredito da cani lasciati liberi - lo stesso De Bon assicura non credo proprio, i nostri cani non hanno la capacità offensiva per aggredire il lupo, hanno perduto l’abilità, in fondo è da 15 mila anni che sono stati addomesticati dall’uomo». Ergo, in assenza di altri grandi predatori solo altri lupi possono aver azzannato quello che probabilmente ritenevano un rivale».
IN VALLE DEL BOITE
È il primo lupo morto in valle del Boite dove invece sono quasi quotidiani i ritrovamenti di selvaggina da loro predata nei boschi, la scorsa settimana la carcassa di un cervo è stata trovata di mattina in zona impianti sci a San Vito. Sono soprattutto cervi le vittime, loro rappresentano il nutrimento principale dei branchi che, secondo testimonianze di residenti, sono di certo due, «c’è un mega branco che gravita sotto il Pelmo nel quale abbiamo contato 12 capi, e un altro branco in zona Antelao». Stando ai rilievi, con incrocio dati raccolti dai soggetti preposti, nel bellunese - spiega De Bon- sono 17 i branchi certificati, a primavera con le nuove nascite i numeri aumenteranno e i capi che lasceranno la famiglia originaria ne formeranno di nuovi anche perchè ci sono ancora zone libere, e ricche di selvaggina da poter colonizzare. Questo è solo l’inizio, il ritorno del lupo è un dato di fatto, qui trova spazi e cibo, la sua presenza è certezza certificata anche dal maschio morto sul greto del Boite».
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