Protesta degli allevatori contro l'animalista Cristiano Fant relatore della serata "Con il lupo si può convivere"

Martedì 5 Dicembre 2023 di Giovanni Santin
Lupo

ALPAGO - Ancora il lupo sotto ai riflettori con l'eco è accaduto venerdì scorso che questa volta valica i confini della provincia e arriva a Refrontolo (Treviso) dove venerdì sera un buon gruppo di allevatori della conca è sceso per ascoltare e contestare Cristiano Fant, divulgatore scientifico, esperto di tutela ambientale e convivenza con gli animali selvatici, relatore della serata "Con il lupo si può convivere".

LA PROTESTA
Una contestazione legata anche ad alcune espressioni pubblicate sui social da parte dello stesso divulgatore e che gli allevatori hanno ritenuto offensive.

Ieri intanto, dopo l'avviso e l'ordinanza emessa dall'Unione Montana, ha preso posizione l'associazione "Io non ho paura del lupo" che, sbagliando, riferisce che "alcuni sindaci dell'Alpago" hanno invitato i "residenti a non uscire a causa dei lupi"; ma ciò non è contenuto nell'ordine del giorno approvato dal consiglio dell'Unione venerdì scorso. Il sodalizio ritiene "urgente l'avvio di un percorso condiviso utile alla conoscenza dei grandi carnivori, che metta da parte paure immotivate e proclami ideologici con l'obiettivo di creare cultura e conoscenza sul lupo".  A tal proposito l'associazione specifica che "il lupo è presente in maniera stabile in Alpago almeno dal 2020. Questi animali occupano territori molto ampi e si muovono su vaste aree. Sta accadendo un fenomeno del tutto naturale che avviene da oltre 50 anni nel resto dell'Italia e da circa 30 anni sulle Alpi: i lupi occupano nuovi territori espandendosi naturalmente". Nella conca "trovano una densità di prede selvatiche tra le più alte d'Europa e grazie al suo importante ruolo ecologico, ridurrà sensibilmente i danni creati dal sovrannumero di ungulati, causati proprio da decenni di mancanza di predatori al vertice della catena alimentare".

PAURA INFONDATA
Per "Io non ho paura del lupo" i timori appaiono quindi ingiustificati e amplificati, oggi, il lupo non rappresenta una minaccia diretta per la sicurezza delle persone. Circa le aggressioni agli animali d'allevamento, il gruppo spiega: "Dopo oltre 3 anni dall'arrivo del lupo non possono essere gestiti come se non esistesse. Piccoli allevatori e hobbisti vanno incentivati e sostenuti nel mettere in atto misure preventive, necessarie a mantenere al sicuro i propri animali. Non è tollerabile invocare l'eliminazione del lupo quando si continua a tenere i propri animali incustoditi anche dopo aver subito le prime predazioni". Infine la mano tesa: "L'associazione si mette quindi a disposizione dei cittadini e delle amministrazioni".
 

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