Emergenza migranti, dopo i no dei sindaci i nuovi arrivati sono finiti nella tenda della Cri

Venerdì 22 Settembre 2023 di Giovanni Santin
Migranti

BELLUNO -  Primi ospiti nella prima tenda piantata a Belluno per l’accoglienza dei migranti. La notte appena trascorsa, cinque immigrati, arrivati ieri a Belluno, hanno dormito nella tenda allestita dal Comitato della Croce rossa italiana di Belluno. Si trova nell’area di villa Bizio Gradenigo, di proprietà del Comune, nelle pertinenze della Casa di riposo Gaggia Lante, a Cavarzano.

Dopo il no delle coop e dei sindaci, in queste ore tutto sembra aver subito un’accelerazione verso un’ospitalità in tenda.


Giovedì sera la notizia dell’assegnazione alla provincia di Belluno di 9 nuovi migranti, dopo i 4 del giorno precedente. Contestuale l’indicazione dei territori, cioè dei comuni, che avrebbero dovuto accoglierli. Ma alla resa dei conti solo 5 hanno trovato sistemazione in strutture fisse e gli altri sono finiti nella tenda montata sabato. Un epilogo arrivato nel tardo pomeriggio e inatteso fino a qualche ora prima, anche se la Croce rossa aveva assicurato che avrebbe provveduto ad ogni necessità “a breve”. La tenda, va ricordato, è stata preparata per essere in grado di assorbire eventuali emergenze nella prima ospitalità dei migranti in arrivo, nel caso in cui cioè, una volta arrivati da Mestre, i profughi non trovino l’immediata disponibilità ad essere accolti da un comune o da una cooperativa. Cosa che in passato si era ripetuta più volte. E che si è verificata di nuovo anche ieri. Ma, come detto, che la sistemazione definitiva della tenda arrivasse ieri (alle 18 era tutto a posto) era impensabile solo qualche ora prima. Ecco dunque quanto accaduto ieri, giovedì 21 settembre. L’assessore al sociale del Comune capoluogo Marco Dal Pont aveva fatto il punto al mattino: «Il Comune di Belluno ha risposto ad una richiesta della Prefettura; per questo noi abbiamo messo a disposizione l’area nei pressi di villa Bizio Gradenigo dopo un sopralluogo realizzato la Protezione Civile comunale che lunedì ha ancorato la tenda con dei grandi blocchi di cemento». 
Ma perché la tenda fosse davvero utilizzabile, servivano la corrente elettrica ed un bagno chimico: «Alla Prefettura abbiamo detto che noi avremmo garantito la possibilità di allacciarsi alla linea della vicina Sersa, ma non avremmo realizzato in prima persona l’allaccio; e che nemmeno avremmo avuto bagni chimici da mettere a disposizione; avremmo invece dato la possibilità ai migranti di recarsi nei bagni della Sersa, che però è lontana e di certo non è un percorso che si possa fare anche di notte». Sempre grazie a Sersa, il Comune aveva assicurato la fornitura dei pasti, mentre una veranda coperta dell’adiacente villa Bizio Gradenigo darà agli ospiti la possibilità di mangiare al riparo». 


Nessun riferimento alla necessità di docce per chi arriva da un lungo viaggio. Fosse anche solo quello da Lampedusa a Mestre e poi sino a Belluno. E infatti ieri i migranti destinati alla tenda, si sono lavati e sono stati rifocillati presso la sede della Cri, in via Bortotti. A questo punto la palla è passata ancora una volta alla Croce rossa che si è assunta l’onere di reperire, far installare e gestire un bagno chimico, mentre l’elettricista o comunque il tecnico per l’allaccio alla rete elettrica di Sersa, è stato individuato dalla Prefettura. Ma il costo di entrambi – bagno chimico e allacciamento alla corrente – sarà coperto dalla Croce rossa.
Sempre ieri nella tenda, capace di 8 posti, le brandine sono state allestite con materassi, lenzuola, coperte e cuscini. La messa in sicurezza e la disponibilità della tenda è senz’altro una buona notizia. Perché i casi in cui i migranti - che in base ad una convenzione con la Prefettura, la Cri bellunese guidata da Paola Zannoni porta a Belluno dopo averli prelevati a Mestre - non trovano un’immediata sistemazione, non sono episodici. E ieri se n’è avuta la riprova. E senza i volontari della Croce rossa, parte dei migranti arrivati ieri non avrebbero trovato dove dormire. 

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