Migranti, Piantedosi: «Obiettivo è un Cpr in tutte le Regioni». Fontana: «In Lombardia siamo al completo»

Il ministero ha da tempo avviato una ricognizione, affidata ai prefetti, per individuare strutture idonee, lontane dai centri abitati e facilmente perimetrabili e sorvegliabili

Giovedì 21 Settembre 2023
Migranti, Piantedosi: «Obiettivo è un Cpr in tutte le Regioni». Fontana: «In Lombardia siamo al completo»

Il Governo tira dritto sui Cpr ma i governatori Dem vanno in pressing e criticano l'iniziativa mentre i presidenti del centrodestra fanno quadrato intorno all'Esecutivo. Resta alta la polemica intorno all'ipotesi di nuovi Centri per il rimpatrio. «L'obiettivo è aprirne almeno uno in ogni regione», taglia corto il ministro dell'Interno, Piantedosi ricordando che «il 70% degli immigrati rimpatriati è transitato per un Cpr e il 50% degli stranieri ospitati nei Centri vengono rimpatriati».

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, afferma che i numeri delle persone accolte sul suo territorio «è superiore a quella di tutte le altre, con conseguenti difficoltà a livello sociale e di gestione: Ascolteremo le richieste ma ora siamo già al completo». Dal canto loro i presidenti di Emilia Romagna e Toscana bocciano la strategia dell'Esecutivo. «I Cpr non serviranno per l'accoglienza» afferma Stefano Bonaccini che si dice «sbalordito» da un governo «che vede una maggioranza che, sul tema migranti, per anni ha usato slogan che oggi dimostrano la loro totale inefficacia: almeno scusa dovrebbero chiederlo. Dell'esodo non do certo la colpa al governo, ma c'è improvvisazione della gestione». Secondo Eugenio Giani la risposta offerta da Palazzo Chigi, in tema migranti, «è semplicemente demagogica più che ideologica». Per Michele Emiliano, governatore della Puglia, al «governo si obbedisce comunque anche quando sbaglia, anche quando pasticcia, anche quando non ha capito il fenomeno con il quale ha a che fare» per poi aggiungere che «adesso bisogna risolvere una catastrofe che il governo ha provocato in questi mesi e quindi le Regioni devono dare una mano, questo è il mio punto di vista: se il governo mi chiede di fare il Cpr perché ha sbagliato le previsioni di arrivo del flusso» di migranti «io dovrò collaborare».

Su posizioni opposte Luca Zaia, presidente del Veneto, secondo cui sull'accoglienza «stiamo affrontando numeri che sono epocali, che sono da esodo biblico.

L'Europa è latitante, rasenta il ridicolo e lo dico da europeista convinto: è inaccettabile che Francia ed Austria interrompano il trattato di Schengen. Questo non è un problema italiano, è un problema europeo e al di là delle visite che si fanno a Lampedusa vorremmo soluzioni europee».

Piantedosi ha rivendicato quanto fatto in un anno e addebitando a gestioni passate una latitanza: «Nel loro insieme le misure intraprese stanno colmando un deficit di pianificazione che si è protratto negli anni e stanno permettendo di adeguare rapidamente il sistema di accoglienza alle esigenze della eccezionale pressione migratoria». Dopo la tragedia di Cutro e l'entrata in vigore del decreto, in base ai dati forniti dal numero uno del Viminale, sono stati 100 i trafficanti arrestati, 368 le imbarcazioni sequestrate e 10 gli arresti della Gdf per l'accusa di pirateria. Ma sono alti anche i numeri degli arrivi: Dall'inizio dell'anno sono sbarcati in Italia 132.832 persone, rispetto alle 68.594 del 2022 nello stesso periodo e solo a settembre sono arrivati in oltre 18mila (18.221) con una media di 867 al giorno.

Il piano Cpr

Il piano per il nuovi Cpr sarà pronto in due mesi. Il ministero ha da tempo avviato una ricognizione, affidata ai prefetti, per individuare strutture idonee, lontane dai centri abitati e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. La capienza sarà tra 50 e 200 persone. La sorveglianza continuerà ad essere affidata alle forze di polizia. Per rendere effettivi i rimpatri Piantedosi annuncia che si sta lavorando ad incrementare «gli accordi con i Paesi di origine dei migranti» e rendere più rapido, come già affermato nelle scorse settimane, «i tempi del procedimento di espulsione». «Contemporaneamente, in pochi mesi - ha aggiunto il ministro - abbiamo aumentato del 10 per cento i posti in accoglienza ed implementato la rete degli hotspot in Sicilia e in Calabria con oltre 3.000 nuovi posti».

Ultimo aggiornamento: 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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