Vaia, ci sono 500mila metri cubi di detriti, sassi, legname nel lago di Alleghe /Come era prima e dopo

Mercoledì 2 Ottobre 2019 di Alda Vanzan
Vaia, ci sono 500mila metri cubi di detriti, sassi, legname nel lago di Alleghe
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BELLUNO - Immaginate venti campi da calcio. Ma non a livello campagna. Venti campi da gioco alti ciascuno due metri. Ecco, quella superficie così larga e così spessa dà l'idea di quanto materiale ci sia da portare via dal lago di Alleghe, devastato quasi un anno fa dalla tempesta Vaia. Sono 500mila metri cubi di detriti, sassi, legname che, come ha sottolineato ieri il governatore del Veneto Luca Zaia, hanno trasformato in uno stagno quello che una volta era uno specchio d'acqua color smeraldo.

Alleghe prima-dopo /Foto In 10 giorni tutto pulito. Zaia: «Questo è il Veneto»


Per ripulirlo si spenderanno 8 milioni di euro. E altri 8 milioni e 700mila euro serviranno per ricostruire i Serrai di Sottoguda, sistemare i versanti e rifare la strada che fino all'anno scorso era percorsa da 150mila persone, chi a piedi e chi col trenino. I soldi ci sono, ma per non perdere i contributi statali bisognava definire gli interventi entro il 30 settembre. Adempimenti che la Regione Veneto ha espletato nei termini e di cui ieri, a Palazzo Balbi, sono stati presentati due dei principali interventi. Appunto, il lago di Alleghe e la gola dei Serrai.
 
I FONDIA undici mesi dalla tempesta Vaia (27 ottobre - 5 novembre 2018) il primo dato è che i 377 milioni arrivati da Roma sono esauriti, nel senso che sono stati tutti impiegati. Il Governo ha stanziato 960 milioni in tre anni e la prima tranche per il 2019 è stata tutta impiegata in ben 1.000 progetti. A sentire il governatore del Veneto ci sarà però bisogno di altri 400 milioni soprattutto per i danni ai privati. «Vi ricordo - ha detto Zaia - che la tempesta ha danneggiato 100mila ettari d bosco, dei quali 28mila rasi al suolo. E se a distanza di quasi un anno vedete ancora delle zone con i tronchi a terra, si sappia che quei tronchi non possono essere raccolti perché si trovano in uno dei 240 siti valanghivi, significa che prima dobbiamo mettere i paravalanghe - e abbiamo già fatto le gare - e poi possiamo togliere gli alberi caduti a terra».
Zaia ha parlato in qualità di Commissario straordinario per l'emergenza dal maltempo: «Abbiamo contrattualizzato in pochi mesi 984 cantieri per 354 milioni di euro, impiegando interamente i 377 milioni di euro assegnati dal Governo, cifra comprensiva dei primi sostegni per privati ed imprese. Sommando questi ai 762 cantieri di prima emergenza conclusi per 15 milioni di euro, in totale stiamo parlando di 1.746 interventi post Vaia». Erano presenti anche alcuni dei 35 soggetti attuatori: la società Veneto Acque con il presidente Gianvittore Vaccari e il responsabile dell'Ufficio tecnico Francesco Trevisan che ha avuto l'incarico di occuparsi dei Serrai di Sottoguda e del lago di Alleghe; l'ingegner Nicola Dell'Acqua che ha l'incarico di coordinare la Pianificazione degli interventi. E poi i sindaci Andrea De Bernardin di Rocca Pietore e Danilo De Toni di Alleghe.
GLI INTERVENTIPer quanto riguarda Alleghe, tutti i detriti che saranno raccolti dai 100mila metri quadri di superficie del lago non saranno portati a valle: costerebbe troppo e intaserebbe le strade di camion. Il materiale sarà stoccato accanto al lago e servirà per consolidare sia la sponda del torrente Cordevole che la pista ciclabile. Domanda: non è che questi 500mila metri cubi di detriti cambieranno il paesaggio? «Tutti gli interventi - ha risposto Vaccari - sono stati decisi di concerto con la Soprintendenza». Degli 8 milioni di spesa prevista, 7,7 serviranno per il cosiddetto intervento di resilienza del territorio con un aumento della capacità di invaso del lago. Il termine dei lavori è previsto per il primo semestre 2022.
Anche per i Serrai di Sottoguda - «Il nostro Grand Canyon», ha detto Zaia - l'intervento è poderoso: con la tempesta Vaia il torrente Pettorina è esondato distruggendo strada, ponti, argini. E le pareti rocciose della forra ora sono a rischio di frane e distacchi. Qui c'è tutto da rifare. Gli appalti scatteranno nel 2020, i lavori dureranno circa un anno e mezzo. Stiamo parlando di 8,7 milioni di euro. 
I CURIOSIL'aspetto singolare è che Vaia, al di là dei danni, per certi versi ha rappresentato un vantaggio economico. Sicuramente per Alleghe. «Era da anni - ha detto il sindaco De Toni - che non vedevamo la coda di auto provenienti da Belluno per entrare ad Alleghe. Dalle dieci del mattino a mezzogiorno era tutto un incolonnamento. Turisti curiosi di vedere com'era ridotto il lago? Può darsi, sta di fatto che ad agosto avevamo gli alberghi pieni». Il turismo dell'orrore non è mancato neanche a Rocca Pietore, ma in questo caso senza risvolti economici. Anzi. «Prima di Vaia - ha detto il sindaco De Bernardin - avevamo un indotto annuo provocato da 150mila visitatori ai Serrai di Sottoguda, dei quali 70mila a piedi e 80mila col trenino. Il piccolo parcheggio da 30 posti dava entroiti da pedaggi per 30mila euro. Con il dopo vaia siamo precipitati a 5mila euro».
Alda Vanzan

Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 20:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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