Il trauma di Cinzia dopo l'incursione dei ladri in casa: «Sfondata la porta con una mazza, momenti di paura»

Domenica 7 Gennaio 2024 di Fulvio Mondin
Cinzia Mondin durante una vacanza

QUERO VAS - La sensazione di impotenza e di sentirsi scarsamente tutelati unita all'incertezza sull'efficacia di quanto messo in atto per difendersi dall'introduzione di estranei con intenti malavitosi nelle proprietà private, sono alla base delle riflessioni rilasciate a posteriori da chi ha subito un furto o, semplicemente, un tentativo di furto che ha lasciato forti danni in casa.

Momenti di paura che nella mente delle vittime rimangono impressi.

LA TESTIMONIANZA
Fra i , per fortuna, non molti cittadini a cui i ladri hanno fatto visita nel loro raid dei scorsi giorni nel Basso feltrino, c'è Cinzia Mondin che risiede a Quero in un'abitazione periferica, ma non isolata, nella zona dove si dirama la strada comunale che porta a Schievenin. «Con mio marito e la figlia minore stavamo trascorrendo un breve periodo di vacanze sul lago di Garda. Verso le 18,45 un vicino mi ha inviato un messaggio informandomi che l'allarme di casa mia ha suonato per alcuni minuti e poi si è bloccato. Ho immediatamente contattato il figlio maggiore che in quel momento era in palestra ma non ho ricevuto risposta per cui ho chiamato mia sorella chiedendole andare a vedere se ci fosse qualcosa di strano. Lei era in possesso del codice per aprire il portone del garage ma, una volta giunta sul posto, non è riuscita ad entrare perché era saltata la corrente. Però non ha notato nulla di sospetto. Finalmente, verso le 20, mi ha chiamato mio figlio che, avendo le chiavi di casa, è potuto entrare verificando che effettivamente avevamo avuto una visita sgradita».

LA RICOSTRUZIONE
«In sintesi, dopo la ricostruzione a posteriori, si è capito che i malviventi erano entrati nella sala caldaia dove hanno trovato una mazza con la quale sono riusciti a rompere il vetro antisfondamento del salotto e a crearsi un varco per entrare in casa. Dopo aver disattivato l'allarme distruggendolo, hanno rovistato nei cassetti, spostato mobili e cose. Probabilmente cercavano una cassaforte» - sottolinea la proprietaria- . Il bottino finale è stato di 120 euro che erano nel comodino in camera del figlio,, am sottolinea Mondin il disastro trovato in casa, la rottura dell'impianto di allarme, del vetro antisfondamento e dell'infisso, per noi si è trasformata in un danno di oltre 4mila euro euro.

LA DINAMICA
«L'impianto di allarme era datato e limitato alla semplice attivazione di un dispositivo acustico però, non sapendolo, i ladri hanno dovuto operare in fretta e furia per cui non si sono presi il tempo di cercare ulteriormente». Oltre al danno economico Cinzia sottolinea anche "la sensazione di ribrezzo conseguente all'entrata in casa di sconosciuti, lo squallore nel trovare la mazza appoggiata sopra al cuscino del letto, la rabbia per lo spettacolo trovato: questi soggetti, secondo me, vanno a caso senza sapere se e cosa troveranno, magari basandosi solo sulle abitudini o sulla professione dei proprietari della casa presa di mira. Quando sono tornata a casa ho lavato immediatamente tutto, disinfettato le maniglie delle porte e tutti gli oggetti potenzialmente toccati». «Dopo essere stati a casa nostra, hanno fatto visita ad altre 2 abitazioni di via Indipendenza raggiunte probabilmente a piedi attraversando i prati che collegano le 2 zone». Quello che trovo strano e inspiegabile si chiede l'intervistata è come facciano queste persone a girare per tanti giorni senza essere intercettate e fermate. Probabilmente sono a perfetta conoscenza dei movimenti delle forze dell'ordine perché il furto è successo mezz'ora dopo del turno di ronda dei carabinieri sul territorio. Loro cercano sicuramente denaro o cose da poter portare via agevolmente perché non hanno minimamente attenzionato PC, Play station e altri strumenti tecnologici - "Credo - conclude l'intervistata - che i carabinieri in divisa non costituiscano un buon deterrente. A mio avviso bisognerebbe che le pattuglie fossero in borghese e che a piedi percorressero le zone periferiche e i prati fra le case magari spacciandosi per escursionisti o camminatori». «L'invito che mi sento di rivolgere ai cittadini è di aiutarsi reciprocamente fra vicini e di installare un buon impianto di videosorveglianza meglio se collegato alla nuova rete sovracomunale»".
 

Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 17:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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