A Cortina è il momento delle due gare di discesa libera, oggi le donne, domani gli uomini.
Da bambino salivo sulla Olympia a vedere le gare di Coppa. Ricordo Herbert Plank sulla vecchia Esse, che era stretta, prima delle modifiche: stavi a vedere dove passava, come sfiorava le reti. Proprio Plank diceva che chi non è sceso in gara sulla Streiff di Kitzbuehel, almeno una volta, non può dirsi un liberista. La discesa è la mia specialità, ho vinto 12 gare di Coppa e un solo superG, che pure mi piace, perché è tecnico, è forse la più difficile delle cinque specialità. Però non hai le prove e c'è una sola discesa: se fai uno sbaglio, non lo recuperi più. In discesa hai le prove e, quando conosci la pista, perché l'hai già fatta, hai tuoi punti di riferimento. Io potrei scendere in Gardena, a Garmisch, Kitzbuehel o Wengen sapendo ancora dove vengono posizionate le porte. Ecco perché in libera conta l'esperienza, che viene con l'età. Le donne conoscono a fondo la Olympia delle Tofane, da tanti anni. Invece domani per gli uomini a Vertigine sarà una novità, perché è la prima volta che la fanno in gara, anche se avranno alle spalle due prove cronometrate. Già con il superG hanno fatto esperienza, hanno toccato con mano, anzi con piede, alcune particolarità.
Hanno visto il salto Vertigine e il passaggio chiave delle successive curve sul Canalone; ce n'erano cinque nel superG, saranno soltanto tre in discesa, per cui arriveranno più veloci sul Ghedina Jump e voleranno di più. Si sono resi conto che devono stare attenti, devono essere accorti. Ma tutti sanno che in gara puoi fare attenzione, ma non devi risparmiarti.