Cortina, nessuno paga per la dottoressa morta nell'auto sotto la frana

Sabato 21 Gennaio 2023 di Olivia Bonetti
Cortina, nessuno paga per la dottoressa morta nell'auto sotto la frana

CORTINA D'AMPEZZO - Nessun colpevole per la morte della dottoressa Carla Catturani di Cortina, travolta da una frana a Rio Gere e uccisa a 61 anni la notte del 5 agosto 2017 al volante della sua Toyota.

Dopo 5 anni, diverse posizioni archiviate e un unico imputato finito a processo per omicidio colposo, Sandro D'Agostini il referente di Veneto Strade della provincia bellunese, ieri la sentenza: «Assolto perché il fatto non sussiste». Il pm aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione.


LE REAZIONI
Una doccia fredda per la famiglia della dottoressa. Il fratello Walter Catturani: «Alla fine sarà colpa della frana se mia sorella è morta o addirittura colpa di mia sorella. Qui ci sono responsabilità chiare, ma mi pare che non si voglia andare a fondo». In tutti questi anni hanno atteso giustizia, rifiutando anche un risarcimento parziale proposto da Veneto Strade. «Il risarcimento è l'ultima delle cose: noi vorremo poter andare sulla tomba di mia sorella e dirle guarda che ti abbiamo reso giustizia, ma questo non è possibile sembra». L'unica speranza ora è (oltre ai prossimi gradi di giudizio) l'inchiesta bis aperta dalla Corte di Appello di Venezia che aveva avocato a sé il caso, dopo l'istanza proposta dai familiari (avvocati Carlotta e Giuseppe Campeis di Udine), che si sentivano inascoltati a Belluno.


L'INCHIESTA
In quella notte, a causa di un intenso fenomeno piovoso, prevalentemente localizzato nella zona del monte Cristallo, si registrò il distacco in diversi punti di materiale roccioso di varie dimensioni che provocò una consistente colata detritica che dal monte sino al centro di Alverà percorse oltre 6 chilometri. Questa imponente frana, nel precipitare a valle, interessò dapprima la pista da sci Rio Gere e poi giunse sulla strada regionale 48 dove attorno all'una il medico, dopo la serata trascorsa come volontaria alla festa campestre del sestiere, stava rientrando a bordo della sua Toyota, che venne trascinata a valle. L'auto venne trovata solo nei giorni successivi. Per la morte di Carla Catturani finirono sotto inchiesta per omicidio colposo in 5: l'ex sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, l'ex assessore, Stefano Verocai, e il comunale Stefano Zardini Lacedelli oltre a Sandro D'Agostini, 58enne di Feltre. Quest'ultimo fu l'unico a finire a processo.


IN AULA
Nel processo è stata accertata a parere della Procura la responsabilità del referente bellunese di Veneto Strade e il pm ieri, in tribunale a Belluno, al termine della sua requisitoria ha chiesto 4 anni. Va detto che D'Agostini è stato capo fino al 31 dicembre 2016 e non era neanche in carica quando avvenne l'incidente: venne sostituito dall'ingegnere Lara Stefani (sotto indagine nell'inchiesta bis di Venezia). La difesa, affidata all'avvocato Marco Vassallo di Venezia, nella sua arringa ha evidenziato anche come non vi sia certezza del punto esatto dell'incidente: se l'auto non si fosse trovata sul ponte non ci sarebbe stata la competenza di Veneto Strade. La famiglia era costituita parte civile con l'avvocato Carlotta Campeis e avevano chiesto mezzo milione di danni. «La formula assolutoria - spiega l'avvocato -, per non aver commesso il fatto, induce a ritenere che il giudice abbia escluso la responsabilità del D'Agostini solo per ragioni temporali. Le parti civili, non risarcite, pur ritenendo provato che l'evento trova le sue cause in condotte omissive protrattesi nel tempo, pagano lo scotto della scelta operata dalla Procura nell'esercizio dell'azione penale di non imputare anche il responsabile al momento dell'evento. La posizione dell'ingegnere Stefani è comunque al vaglio della Procura Generale di Venezia. Attendiamo le motivazioni per valutare l'opportunità di un appello». L'inchiesta bis di Venezia vede indagati per omicidio stradale, oltre all'ingegnere Stefani, l'ex sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina e l'ex assessore Luigi Alverà. Le indagini sono chiuse, si va verso il rinvio a giudizio.
 

Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 13:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci