Comelico Superiore. Sanati i boschi distrutti da Vaia, a terra restano i tronchi per fermare le valanghe

Martedì 20 Giugno 2023 di Yvonne Toscani
I boschi distrutti da Vaia

COMELICOLe ferite inferte dai boschi dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018 sono state quasi tutte sanate, laddove è stato possibile farlo. Un flagello che atterrò il 4,9 per cento della superficie boschiva del Veneto di cui il 67 per cento concentrata nel Bellunese.

Il flagello Vaia

Dalla Val Visdende, in particolare dai terreni di proprietà dell’omonimo Consorzio, che gestisce i beni promiscui delle quattro Regole di San Pietro, Costalta, Valle e Presenaio, nonché di ciascuna delle quattro Comunioni familiari, è stato asportato, praticamente, tutto il materiale abbattuto. 
Il presidente dell’associazione, Orazio Cesco Cimavilla, conferma però che altrove può essersi verificato che un terzo delle conifere sia rimasto a terra, per l’impossibilità di recuperare tutti i tronchi, situati in zone inaccessibili, o per tutelare il territorio da eventuali slavine. In questo caso Arpav ha posto una serie di vincoli per la gestione delle valanghe. 
Vaia ha provocato infatti 149 nuovi siti valanghivi e spostare gli alberi schiantati potrebbe essere pericoloso: preferibile, quindi, lasciarli dove sono. In Val Visdende la furia del vento di quasi cinque anni fa ha sradicato o spezzato 70/80mila metri cubi. Di questi sono rimaste poche centinaia. Altrove resta da asportare il 36% del totale. I dati sono emersi nell’ultima seduta della Quarta commissione del Consiglio regionale del Veneto dove, su richiesta del Pd e degli altri gruppi di opposizione, si è voluto fare il punto sulla gestione emergenziale e post emergenziale di Vaia. 
A fornire alla commissione, guidata dal presidente Andrea Zanoni e dal vice Roberto Bet, una “fotografia” della tempesta del 29 ottobre 2018 sono stati due dirigenti della Regione del Veneto: Vincenzo Artico, direttore della Difesa del suolo, e Luca Soppelsa, direttore della Protezione civile. I boschi della provincia di Belluno hanno subito i due terzi dei danni regionali (67%). Nella pulizia la Val Visdende sanpietrina appare un’eccezione: qui quasi tutto è stato portato all’esterno dell’anfiteatro naturale, per essere piazzato sul mercato del legname. Ma per le Regole c’è stato poco tempo per respirare, poiché hanno dovuto subito fare i conti con la nevicata del 2020/2021, quando ulteriori quindicimila metri cubi sono stati abbattuti dal peso della copiosa dama bianca.
Nel frattempo è partita l’azione infestante del bostrico tipografo dell’abete rosso, l’Ips typographus, un piccolo insetto che sta facendo strage anche nei boschi del Comelico, uccidendo ciò che Vaia aveva lasciato in piedi. 
«La situazione, che cambia di mese in mese, è molto molto critica ed in continua evoluzione – spiega Orazio Cesco Cimavilla –. Si sta proseguendo con l’asportazione degli alberi malati, finora pari a diecimila metri cubi: a noi sembra che il bostrico non si sia fermato. Sarebbe un grande obiettivo aver raggiunto l’apice della sua diffusione nel 2022». 
Il presidente del Consorzio Visdende non appare molto ottimista sul prossimo futuro boschivo. «Che il bostrico abbia rallentato la sua azione e diffusione è da vedere – aggiunge – così come va attenzionato il meteo: con il caldo la situazione non può che peggiorare.

Di certo non vediamo la fine e quando notiamo le zone rosse, colpite dall’insetto, è già troppo tardi. Ormai non possiamo più salvare il bosco, ma soltanto cercare di limitare il più possibile i danni al suo interno».

Attualmente sulle proprietà delle Regole di San Pietro sono attive tre ditte. Nel frattempo il mercato del legname è crollato: il prezzo del metro cubo è sceso con una forbice tra il 20 e il 30 per cento, segnando una doppia perdita, sulla quantità di materiale e sul suo valore. Sul fronte dell’insetto, l’annunciata ordinanza del ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, per consentire di diminuire gli adempimenti burocratici e accelerare gli interventi, però, non è ancora pronta e dovrebbe essere “agganciata” a un provvedimento di Protezione civile per l’alluvione in Emilia Romagna. 
 

Ultimo aggiornamento: 13:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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