Investì sullo storico caffé Manin, nessun ristoro ma solo spese e tasse: «Una beffa»

Martedì 5 Gennaio 2021
L'imprenditore Alfonso Amendola, per il bar Manin di Belluno non ha ricevuto ristori
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IL CASO
BELLUNO Mesi di chiusura e nei pochi in cui ha lavorato un fatturato del 50% in meno dello storico dei due anni precedenti. Ma non ha avuto un euro di ristoro. Il caso del Caffè Manin è paradossale: il più grande locale del centro storico a fronte di costi invariati, non ha avuto alcun aiuto dallo Stato. Il motivo? È un’impresa nuova, creata nel 2020, e non ha uno storico di fatturato. Uno schiaffo in pieno viso per l’imprenditore Alfonso Amendola, originario di Salerno ma siciliano d’adozione, che a inizio anno aveva investito in città. Ed ora lo spettro della possibile chiusura nei weekend potrebbe portare a ripensare il tutto: con conseguenti tagli di personale e misure drastiche.
LA STORIA
Quando ancora il Covid era quasi sconosciuto, Amendola, con la figlia 24enne Ingrid, che è a capo della società Manin srl, rilevò l’attività dello storico gestore Mirta Zanolla. A febbraio aprì i battenti con tanto entusiasmo, ma poco dopo arrivò il lockdown. Un periodo di chiusura totale in cui i costi fissi hanno continuato a “correre”. «Abbiamo 15 dipendenti - racconta -, bollette della luce da 2800 euro mensili, acqua 1800 e affitto da 5mila euro da pagare». Insomma circa 28mila euro da sborsare ogni mese. «L’unico aiuto che c’è stato è la casa integrazione per un paio di mesi, poi più nulla», sottolinea. «Il 19 maggio abbiamo riaperto e dopo un inizio a rilento - prosegue il direttore del Manin - sono andati bene i mesi di giugno, luglio e agosto, ma ovviamente sempre con un 50% in meno rispetto al fatturato dell’anno precedente, poi è stato disastro di nuovo». E il nuovo lockdown non ha aiutato. «Dagli inizi di ottobre - prosegue l’imprenditore - quando hanno messo la chiusura alle 18 abbiamo dovuto “cacciare i clienti”. Poi dal 23 di dicembre l’ennesima mazzata: la chiusura... Ora non solo è saltata la ripartenza, ma si parla addirittura di weekend con bollino rosso».
LA BEFFA
«In questo nostro primo anno nero - prosegue Amendola - a fronte di 70mila euro, tra tasse e spese, e 50mila euro di mancati guadagni non ho avuto nessun ristoro. Le attività aperte in questo anno di pandemia sono dei “fantasmi” per il Governo. Con le altre imprese in Sicilia invece, almeno, abbiamo avuto una prima tranche di ristori del 10% del fatturato dell’anno precedente». Nonostante tutto «i dipendenti li abbiamo sempre pagati, così come le bollette e le tasse». L’unico aiuto è stata la sospensione dell’affitto per qualche mese, che però da dicembre è ripartito: 5mila euro più Iva per un immobile che deve tenere chiuso. «L’unico bonifico - dice - è arrivato sul conto della società qualche giorno fa, a fine anno: è una somma di 2mila euro che ancora, con il consulente, devo capire di che cosa si tratti, forse un rimborso dal Comune o un aiuto regionale». 
LA SFIDA
Eppure con fatica, magari lasciando indietro qualche fornitore l’imprenditore non solo ha sempre pagato i dipendenti, ma non si è fermato, nemmeno quando il gazebo è crollato per la neve. E è partito anche con il progetto della riapertura dello storico ristorante del centro al Sasso. «Dovevamo riaprire il 21 dicembre - spiega Amendola - poi la chiusura di Natale, ma ora il 7 gennaio aprirò in ogni caso: inizieremo con i pranzi». Anche in questo caso oltre a riaprire un’attività chiusa da un decennio darà lavoro a altre 7 persone, con i 15 del Manin portano a un totale di 22 lavoratori. «Sto cercando di capire se ne vale la pena - prosegue l’imprenditore -. Se il Governo ci chiude di nuovo non potrò più sostenere queste spese: si ridurrà il personale e le famiglie andranno a casa e si farà una trattativa sull’affitto. Quello che abbiamo subìto quest’anno è assurdo: uno schiaffo ai giovani con voglia di fare, come mia figlia. La mia famiglia ha il diritto di vivere una vita decente come tutti, eppure dobbiamo subire queste chiusure e i contagi restano alti...». 
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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