BELLUNO - Mamme preoccupate non portano i propri figli piccoli al Parco Città di Bologna.
L’INIZIATIVA
Oltre a ciò, in maniera congiunta gli assessorati alla Sicurezza e alla Scuola (Roberta Olivotto) hanno inviato una lettera ai dirigenti degli istituti scolastici delle secondarie di I e II grado del comune per informarli della volontà di mettere in campo un “Progetto di educazione civica”. Nella lettera si legge come l’amministrazione comunale di Oscar De Pellegrin «manifesta la sua ferma volontà di proporre alle scuole del capoluogo alcuni interventi nelle classi o gruppi di classe o nelle assemblee di istituto sui temi riguardanti la legalità, il civismo, la prevenzione del disagio giovanile e la conoscenza dei diritti e dei doveri del cittadino». L’intento del Comune è «promuovere, così, un clima di proficua collaborazione e di necessario rispetto delle regole e di tutela della cosa pubblica e ciò pure al fine di garantire il benessere personale e sociale delle comunità bellunesi». Un passo, dunque, che si aggiunge alle visite del sindaco nelle scuole cittadine. E che andrebbe nella direzione di contrastare fenomeni come quelli delle piccole bande che hanno, nelle settimane scorse, attuato azioni di disturbo che hanno provocato la reazione dei commercianti del centro che si sono rivolti perfino al prefetto Mariano Savastano.
IL CENTRO
«La questione che riguarda i commercianti del centro - conclude Addamiano – è stata più volte segnalata dai commercianti e si è intervenuti. Evidentemente ora è un non problema perché non ci sono più quei quattro soggetti che non si comportavano in modo adeguato. L’assessorato alla Sicurezza si attiva quando viene interessato. A chi dice che Addamiano urlava alla luna “e ora invece…”. Ecco risponde coi fatti. Certamente si può fare sempre di più e meglio».
LE ALTRE ZONE
Certo, a Belluno non c’è un’emergenza sociale. Ma anche qualcosa di diverso in un’oasi ben organizzata pare gran cosa. Solo poche settimane fa un cittadino che ha un’attività in via Caffi lamentava la sporcizia e il danneggiamento di un’opera d’arte nella galleria Cavour. In quel caso si parlava di scritte oscene, bottiglie, i residui del kebab, mozziconi di sigarette e l’opera di Franco Fiabane imbrattata. La Galleria Cavour, quella di fronte alle scuole Ricci e al liceo Tiziano, era stata l’oggetto del nuovo episodio di degrado della città. Lo aveva denunciato Michele Sacchet, titolare dell’agenzia immobiliare Re/Max Casamia di via Caffi: «Si parla di ragazzi incivili e maleducati e vorrei proprio vedere come lasciano casa loro. Non hanno la benché minimo senso dell’educazione».