Chioggia, due bulli aggrediscono il parroco a spintoni. Paese sotto choc, il sindaco: «Inqualificabile»

Domenica 11 Settembre 2022 di Diego Degan
Chioggia, due bulli aggrediscono il parroco a spintoni. Paese sotto choc, il sindaco: «Inqualificabile»

CHIOGGIA - «Voglio, prima di tutto, esprimere la mia solidarietà a don Vincenzo Tosello, per l'aggressione di cui è stato vittima.

Un gesto inqualificabile e ingiustificabile che, oltre ad aver messo in pericolo la salute del sacerdote è un danno per l'immagine della nostra città, per le sue caratteristiche e potenzialità che tutti (amministrazione, associazioni, volontariato, ecc.) stiamo cercando di valorizzare e qualificare».

REAZIONE

E' questa la prima reazione, a caldo, del sindaco, Mauro Armelao, alla notizia dell'aggressione, verbale, ma ad un passo dal diventare fisica, che uno dei più conosciuti sacerdoti di Chioggia ha subito, in Riva Vena, due giorni fa, da parte di due giovani bulli. Don Vincenzo, insultato e spintonato, è stato salvato da più gravi conseguenze dall'intervento di un esercente, Diego Ardizzon, che da anni è impegnato a riportare la legalità in Riva Vena e che, in questo suo compito, dapprima solitario, poi sostenuto via via, da molti altri residenti e commercianti, ha ottenuto lusinghieri risultati. Questa aggressione potrebbe sembrare un ritorno al passato, quando la zona era soggetta a scorribande continue di giovani border line ma, ben guardare, non è così. I giovani bulli, in questi giorni, si sono defilati e la qualità della vita, in Riva Vena, continua a migliorare, anche grazie ai numerosi esercizi commerciali che hanno aperto, negli ultimi due anni, e alle iniziative culturali (l'ultima, il concorso di pittura, domenica scorsa, che ha moltiplicato la bellezza del luogo tramite i quadri di tanti concorrenti) che vengono organizzate in loco. I comportamenti di questi ragazzi sembrano più gli ultimi bagliori di un mondo che sta tramontando, piuttosto che l'annuncio di qualcosa che sta arrivando. E Armelao lancia un monito anche a loro.

«Ci sono le telecamere di sorveglianza e qualunque fatto venga denunciato potrà essere perseguito secondo la legge dice il sindaco vorrei che questi ragazzi capissero che costruirsi una fama di persone maleducate, incivili e violente, pregiudicherà il loro futuro: chi vorrebbe dare un lavoro o avere a che fare con persone del genere?». Ma bisogna anche intervenire con la prevenzione e Armelao ne è consapevole. «E' mia intenzione dice riprendere la consuetudine di tenere lezioni di educazione stradale e civica nelle scuole, con la partecipazione della polizia locale e di altre forze dell'ordine, in modo che i ragazzi si abituino a riconoscere le divise e a comprendere quale sia il ruolo di chi garantisce la sicurezza di tutti e come essi stessi (i ragazzi) debbano comportarsi nell'ambito di corrette relazioni sociali. Imparare, fin da piccoli, quali siano i diritti, i doveri e le possibili conseguenze delle violazioni, è un'esperienza che i ragazzi devono fare per il loro stesso bene».

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