Il “belumat” Giorgio ritira il premio S. Martino: «Bellunesi, basta svalutarsi»

Domenica 12 Novembre 2023 di Dino Bridda
Il “belumat” Giorgio ritira il premio S. Martino: «Bellunesi, basta svalutarsi»

BELLUNO - Ieri mattina al Teatro “Dino Buzzati”, Belluno ha premiato se stessa. Dai vari interventi e dal suo racconto autobiografico, infatti, Giorgio Fornasier si è specchiato nella sua città natale e quest’ultima si è riflessa in lui in modo speculare. Così i numerosi presenti si sono resi conto che i bellunesi la debbono smettere di sottovalutarsi e cancellare invece il detto “Belùn no te se’ de nissùn”. In tutto ciò, compresa l’esposizione biografica necessariamente concisa e curata da Silvano Cavallet, è sembrato di sentire una “chiamata alle armi” per alzare la voce, abbandonare gli stereotipi dell’autosottovalutazione e riscoprire l’orgoglio di chiamarsi figli di Belluno e non di quella sconosciuta e nascosta cittadina situata tra Venezia e Cortina. 


VICINO AI PIÙ SFORTUNATI
Nel suo intervento il presidente del Consiglio comunale Luciano Bassi ha puntato sull’aspetto della disponibilità di Fornasier ad occuparsi volontariamente dei più sfortunati colpiti dalla sindrome di Prader Willi, come il suo figlio minore Daniele, spaziando nel campo delle malattie rare a livello mondiale.

Per Bassi Fornasier è un moderno San Martino che del suo mantello fa strumento di condivisione con l’altro tenendo sempre presente che ogni essere umano ha la sua dignità che va rispettata sino in fondo, al di là delle malattie, del colore della pelle, della lingua e del credo confessionale. E Fornasier ha sempre privilegiato l’opera verso gli ultimi nella sua esistenza fatta di musica, canto, relazioni internazionali.


I VIAGGI IN PARAGUAY
Il sindaco Oscar De Pellegrin, anticipando il racconto di Fornasier, ha ricordato un aneddoto legato ai numerosi viaggi in Paraguay dove, oltre al recupero di antiche melodie delle Riduzioni gesuitiche, il premiato in un anno ha recuperato alla visibilità 500 bimbi sconosciuti, promosso attività musicali per 100.000 bimbi e 100 scuole di musica, tanto da meritare la più alta onorificenza di quel Paese sudamericano. Ancora De Pellegrin ha posto l’accento sulla paziente opera di Fornasier, anche attraverso i “Belumat” ed il suo sodale Gianluigi Secco, per la riscoperta e la valorizzazione della cultura e del dialetto bellunese, opera che ha contribuito a far conoscere Belluno nel Triveneto e a rinfocolare sentimenti di orgogliosa appartenenza tra i discendenti dei nostri emigranti, soprattutto in alcuni Paesi del Sudamerica. 


LE MOTIVAZIONI
Molto applaudita è stata la cerimonia di consegna della medaglia e della pergamena da parte del sindaco con la motivazione nella quale è stato detto: «Appassionato cantautore, musicista e compositore che ha saputo valorizzare il ricco patrimonio della natura popolare bellunese cogliendone con sagacia i molteplici aspetti salienti. Il suo instancabile impegno per la promozione e la diffusione dell’arte della musica, come leva per stimolare la crescita dell’essere umano, e la preziosa attività nel volontariato a supporto delle persone affette da malattie rare, ne fanno brillare l’esempio di profonda dedizione alla comunità». 


UN LUNGO APPLAUSO
Poi Fornasier ha deliziato i presenti con un racconto autobiografico supportato da immagini e da alcune sue canzoni eseguite in diretta alla chitarra che egli suona alla perfezione, oltre all’organo, malgrado il grave incidente del 1969 su una macchina per la pasta. Immancabile il ringraziamento alla famiglia, ai figli Redi e Daniele, ai nipoti e soprattutto alla moglie Maurizia Rossato con la quale condivide una vita piena di musica da 58 anni. Chiusura con un appello ai giovani laureati bellunesi sparsi nel mondo: «Studiate, andate all’estero, fatevi una bella esperienza culturale e professionale, ma poi tornate: Belluno ha bisogno di voi!». Anche per dire basta alla rassegnazione che fa dire troppo spesso: «E ma ocoréelo, mo?». Una bella lezione di vita che ha riscosso un lungo e commosso applauso della platea.
 

Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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