SAN VITO DI CADORE - «Ora abbiamo paura». Lei, la residente di San Vito di Cadore, finita nel mirino della baby-gang che avrebbe colpito in paese, non ci sta. Si parla di minorenni delle scuole secondarie e primarie, anche qualcuno delle superiori, che avrebbero compiuto diverse scorribande, culminate nei giorni scorsi in principio di incendio.
LE SCORRIBANDE
Sono mesi che i ragazzini, una gruppo di 10-15, si stanno scatenando a San Vito. «Posso raccontare quello che è a conoscenza di tutti ed è quanto ho denunciato», esordisce la donna. E inizia come un fiume in piena. «Venerdì 24 marzo - parte da uno degli ultimi episodi - è stato visto del fumo sotto il cimitero e sono arrivati i vigili del fuoco di Cortina. Sono stati visti questi ragazzini che “si divertivano” a giocare con il fuoco. Poi sono state trovate delle tracce di incendio anche all’esterno della palestra di San Vito: anche lì ci sono stati danni all’esterno, ma fortunatamente nessun rogo che abbia intaccato l’edificio. Ma con questa siccità questo “giochi” sono pericolosi». E continua andando a ritroso spiegando che le tracce di alcuni danneggiamenti sono là da mesi: «Un vetro rotto al liceo classico: è così da settembre, spetta alla Provincia aggiustarlo ma per tutto l’inverno è rimasto coperto da cartone, alla faccia del caro energia e riscaldamento». Sarebbero della stessa mano poi i danneggiamenti ai vetri della scuola elementare: «Ma lì è stato cambiato perché lo stabile è di competenza comunale, ma cambiato a spese della comunità», sottolinea ancora la residente di San Vito.
LE ABITUDINI
E racconta: «Si trattengono fino alle 9 di sera. Si riuniscono, senza nulla da fare, davanti al liceo e davanti alle scuole elementari, nel centro di San Vito in via Beata Vergine della Difesa. Poi vanno in cooperativa, acquistano qualcosa, bevono, mangiano, lasciano tutto a terra: non è tutto ok. Non è normale, ma nessuno parla. Abbiamo anche un boschetto a 100 metri dalle scuole dove c’è un trattore antico: anche lì hanno fatto danni e svuotato tutte le gomme». «Ora hanno imbrattato tutti i muri del liceo classico - prosegue la donna citando gli ultimi episodi -. Ieri sera (sabato ndr) i più piccoli urinavano sempre lì sul muro, alle 7 di sera. Una professoressa forse stufa di arrivare la mattina e trovare qualsiasi cosa davanti al classico, ha messo un cartello. Ma la situazione non è migliorata». «Senza contare quest’inverno quando hanno lanciato delle mele a una 86enne che andava a messa: per fortuna l’hanno solo sfiorata», racconta la donna.
L’ATTACCO
E poi è toccato a lei in prima persona. «Nei giorni scorsi mi hanno incendiato la fioriera di fronte a casa e sono stati visti - fa sapere la donna che per questo ha deciso di rendere pubblico quanto sta accadendo -. Mi è stato spiegato che si incappucciano prima di arrivare e poi colpiscono. Bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi e accada qualcosa di ancora più grave. Spero che i carabinieri stiano indagando. Io ho presentato denuncia dopo l’incendio della fioriera avvenuto mercoledì. Ho chiesto se possono passare più spesso con la pattuglia, ma non li vedo. Se non cambierà nulla andrò a Cortina e a Belluno: devono intervenire».