Agricoltura biodinamica. Rape e carote giganti crescono ai piedi del Dolada

Martedì 12 Dicembre 2023 di Lauredana Marsiglia
Rape e carote giganti crescono ai piedi del Dolada

ALPAGO (BELLUNO) - Una rapa di 3 chili, una zucca di 14 e carote da oltre un chilo. Sono solo un esempio di cosa possa dare la terra a circa 900 metri di quota. Il “miracolo agricolo” si compie nella piccola Plois, frazione di Alpago, nota soprattutto per la presenza del ristorante Dolada dove la territorialità è sempre presente nel piatto.


Ma in questa storia il locale gourmet centra poco, se non per un appezzamento di terreno che è di proprietà e dove crescono le rape-ciclope, a questo se ne affianca un secondo, poco distante. Gli artefici di tanta genuina abbondanza sono Gianni De Prà e la moglie Luisa, veri sacerdoti della coltivazione biodinamica e di quella elementare, ovvero tecniche che agiscono nel pieno rispetto dell’ecosistema.


Niente trucchi e niente chimica, qui centra solo la capacità di sfruttare la generosità della terra e la dinamicità del cosmo. L’unico “concime” concesso è l’amore per la «madre terra», ovvero la capacità di ascoltarla in quelle esigenze che le colture intensive uccidono, fino a renderla sterile.


«Vorrei far capire - spiega De Pra, che ha raggiunto 80 anni senza mai prendere medicine - che questo può essere un sistema alimentare adatto per le famiglie, per le cooperative, ma con la biodinamica si può anche agire su grandi colture. La rapa di tre chili credo che possa essere un messaggio di cosa la terra può darci, un messaggio che arriva dall’Alto».
De Pra, che ha lavorato molto nel settore della pubblicità e quindi in quello degli alimenti biologici, ha sempre vissuto nel segno della “naturalità”, sviluppando ampie conoscenze nel settore del biologico e più in generale del bisogno di essere in sintonia con ciò che ci circonda.


Da biologico al biodinamico è la strada è stata breve e su questo metodo Gianni e Luisa lavorano ormai da vent’anni. «Questo metodo consiste nello sfruttare la dinamicità del cosmo e della terra realizzando dei prodotti che poi vengono dinamizzati con sostante naturali - spiega De Pra -. I preparati sono delle erbe o dei minerali in soluzione omeopatica che vengono dinamizzati attraverso le forze cosmiche. Il metodo consiste nel girarli a destra e a sinistra ogni minuto per un’ora. Questa sostanza, che oggi si trova anche già preparata in commercio, viene poi spruzzata sul terreno o sulle piante stimolando l’equilibrio dell’humus e la rigenerazione del terreno.

Di solito noi facciamo due trattamenti l’anno con questo sistema, sostituendo la concimazione organica che una volta era data dal letame. Ovviamente va rispettato anche un calendario biodinamico su quando e come seminare».


Per la zucca da 14 chili, invece, si è utilizzata la tecnica della coltura elementare che non necessita né di arare il terreno né di concimarlo. «È sufficiente - spiega ancora il coltivatore - fare una pacciamatura, ovvero ricoprire il terreno con 20 centimetri di fieno, questo permette di conservare l’umidità naturale oltre a cedere sostanze organiche».


In agricoltura, tuttavia, bisogna fare i conti anche con potenziali condizioni climatiche avverse, e qui De Pra ricorre alla forze elettromagnetiche. «Ho installato delle antenne, che un raggio di azione di 50 km, sono in grado di contenere i danni climatici, creando una cupola geomagnetica che riduce la forza dei temporali. Inoltre - aggiunge -, emettono onde che disturbano anche il bostrico, proteggendo le piante».


Ma non solo zucche, carote e rape, i coniugi De Pra si dilettano anche a sperimentare la coltura di piante che arrivano da lontano. Sarà mica che presto ci ritroveremo con ananas e banane alpagote? Forse è un’esagerazione, ma viste le dimensioni dei suoi ortaggi c’è da aspettarsi qualche sorpresa. Nel frattempo, possiamo fidarci del biologico comprato? «Direi proprio di sì - conclude De Pra -. I negozi specializzati oggi offrono prodotti decisamente superiori a quelli dei supermercati». La coltura biodinamica è ancora un settore di nicchia, che chiede passione, ma molti giovani, afferma De Pra, cominciano ad avvicinarsi. Il vero green parte da qui. Non certo dai monumenti imbrattati per protestare contro i cambiamenti climatici.

Ultimo aggiornamento: 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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