Tentato omicidio del consigliere
Si indaga su un giro di Rolex falsi

Mercoledì 27 Giugno 2018
Il bar da Renzo dove è avvenuta l'aggressione

BELLUNO - Un’indagine sul potenziale commercio di Rolex taroccati è il nuovo troncone giudiziario legato al tentato omicidio del consigliere comunale Bruno Longo che vede in carcere Paso Ahmetovic, 53 anni, croato, da anni residente in città.  Proprio il Rolex-patacca sarebbe stato il motivo del tentato omicidio da parte di Ahmetovic, infuriato per l’improvviso stop dell’orologio vendutogli proprio da Longo. Pagò 250 euro per avere al polso uno dei simboli planetari del lusso, ma il falso Rolex, ben lontano dal “battere” con il vero cuore svizzero, smise presto di funzionare. Da qui la rabbia e l’aggressione con un coltello da cucina, avvenuta il 19 aprile scorso fuori dal bar da Renzo, all’angolo tra via Vittorio Veneto e la strada che porta a piazzale Resistenza.
Longo evitò una potenziale lesione mortale al collo solo per la prontezza di alzare il braccio, riparandosi così dal fendente che avrebbe potuto recidergli la vena giugulare. 
LA DINAMICA
Era seduto in macchina, in una Porsche presa in prestito da un amico, quando il croato lo raggiunse cominciando ad inveire contro di lui, chiedendo indietro i soldi del Rolex. Longo, seduto al posto di guida, aveva il finestrino aperto. Evidentemente non temeva l’aggressore. Ma ad un tratto Ahmetovic estrasse il coltello. Longo alzò prontamente il braccio, riportando una ferita profonda. La ricostruzione dei fatti dirà poi che quel fendente avrebbe potuto essere mortale. 
DANNI ANCHE ALLA PORSCHE
Ne fece le spese anche la capotte della Porsche cabrio, colpita più volte con l’arma. L’aggressore finì in carcere dopo aver cercato di ribellarsi anche agli agenti della Polizia intervenuti su richiesta di altra gente che assistette alla drammatica scena svoltasi in pieno giorno.
Al fascicolo contro Ahmetovic, che sarà sottoposto a perizia psichiatrica, la Procura di Belluno aggancia anche un’indagine sulla potenziale presenza in città di un giro di Rolex falsi che farebbe configurare il reato di vendita di merce contraffatta. 
VERSIONI DIVERSE
Ahmetovic, ovviamente, sarebbe stato a conoscenza del fatto che si trattava di merce falsa, ma il valore pagato, anche se solo 250 euro contro le migliaia di euro necessari per un Rolex vero, avrebbe quantomeno dovuto garantirgli un funzionamento a lunga durata.
Longo stesso, all’indomani dell’aggressione, dichiarò di aver venduto al croato, che spesso incontrava al bar, il suo Rolex-patacca. «Insistette per averlo - spiegò il consigliere - e alla fine glielo vendetti. Ma pochi giorni dopo venne da me dicendomi che non funzionava e così gli restituii i soldi». E qui le versioni divergono.
Lauredana Marsiglia
Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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