Sono passati 73 anni dalla Liberazione, ma non siamo ancora una democrazia matura

Giovedì 26 Aprile 2018
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Caro Direttore,
che bella festa grande che celebra la Liberazione dal Fascismo; e ancora più grande e bella è se, come sembra, segna anche, con la fine delle trattative, la Liberazione dal Fascileghismo di Salvini, violento, aggressivo, doppio e manipolatore, che minaccia i valori fondanti dell'Italia Democratica: l'unità, la solidarietà, l'europeismo e il progressismo. Viva la resistenza del popolo libero!
Con gioia e speranza 

Flora Dura

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Cara lettrice, 
ciascuno è libero di festeggiare la Liberazione come meglio crede e naturalmente anche di avere le proprie opinioni sugli schieramenti politici oggi in campo. Ma credo che il 25 aprile, per la sua importanza storica, debba avere un valore che va oltre le contingenze politiche e debba essere un momento di unità, non di divisione. Purtroppo in 73 anni ciò è accaduto molto raramente. Quasi sempre ha prevalso la tentazione di sfruttare il giorno della Liberazione dal nazifascismo per le battaglie politiche del momento o per rilasciare patenti di democrazia a questa o a quella forza politica. Credo sia un errore. E credo sia la dimostrazione che a 73 anni dalla sconfitta del nazifascismo non siamo ancora una democrazia matura: quella in cui il rispetto delle idee è un valore primario e quella in cui chi non la pensa come noi è un avversario da sconfiggere politicamente, non un nemico da abbattere.
Ultimo aggiornamento: 20:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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