Commessa col velo islamico: per
qualche ora potrebbe pure toglierlo

Sabato 11 Gennaio 2014
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Ho letto l'articolo sul velo e la cassiera licenziata, ma sinceramente non vedo il problema: ci sono regole, magari ragioni d'opportunità, che vanno rispettate o seguite. Nessuno può avere l'alibi della religione per derogarvi: la cassiera del supermercato deve per forza, assolutamente portare il velo durante l'orario di lavoro. Per sei oppure 8 ore di lavoro rimane turbata nell'animo, a lavorare a capo scoperto?



In ogni lavoro vi sono limitazioni d'un certo tipo: le soldatesse, ad esempio devono raccogliere i capelli in uno "chignon d'ordinanza" ed esibire un trucco non vistoso ma nessuno si sogna di dire che viene loro "menomata la libertà"; quando avranno concluso il loro turno di servizio potranno conciarsi come meglio credono (in realtà per loro come per gli appartenenti alle forze dell'ordine limiti d'opportunità sussistono).

nessuno obbliga una persona a fare qualche cosa, si tratti di lavoro o altro: valuti lei che cosa vale maggiormente, in questo caso lavorare o portare il velo?



E scelga che cosa sia meglio per lei.

se cedessimo alle ragioni della signora in argomento, delle quali ha pienamente diritto quando è fuori servizio ma sempre nel rispetto delle leggi dello Stato, allora dovremmo concedere magari a una dattilografa, ad esempio, di avere le unghie lunghe anche se questo mal si sposerebbe con l'attività lavorativa che svolge, e magari il datore di lavoro che l'ha assunta per questo tipo di lavoro non avrebbe il diritto di dire nulla in nome della libertà della persona.

alla fine il problema è fare di ogni cosa un caso.



Beniamino Nargi
Ultimo aggiornamento: 15:29

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