Fondi per ripartire via libera allo stanziamento statale da 4.2 milioni

Sabato 30 Maggio 2020 di A.Z.
La tabella con gli importi assegnati ai singoli comuni
 Tre milioni e duecentomila euro destinati ai municipi e un milione di euro destinato alla sola provincia di Belluno. Il governo sblocca i fondi implorati dagli enti locali per far fronte alle minori entrate del periodo di confinamento. Si tratta dell’anticipo del trenta per cento dei tre miliardi di euro chiesti dai comuni italiani (le province hanno chiesto, complessivamente cinquecento milioni di euro). Il governo ha anche promesso di procedere con il saldo nella manovra di fine estate.
PALAZZO PILONI
«Per noi si tratta di fondi importantissimi - spiega nella doppia veste di sindaco di Longarone e presidente della Provincia, Roberto Padrin - l’ente Provincia ha avuto perdite pesanti legate all’Rc auto e all’imposta provinciale di trascrizione. La stima è di circa un milione e duecento mila euro in meno. Questi fondi in parte coprono le nostre esigenze e rappresentano una prima boccata d’ossigeno importante. Si tratta di risoerse economiche che possiamo anche dirottare sulla spesa corrente e quindi ci permettono di guardare con più serenità al futuro». «Per quanto riguarda il comune di Longarone - procede Padrin - arrivano 83 mila euro e trattandosi dell’anticipo del trenta per cento, auspichiamo di poter avere anche il saldo, arrivando così a 240 mila euro. Con queste risorse contiamo di aiutare le attività commerciali le famiglie avendo a disposizione risorse in più che valuteremo come utilizzare. Abbiamo già spostato la scadenza imu. Ma molti vivono in grossa difficoltà. Se viene completato lo stanziamento a settembre ci troviamo in una situazione ottimale».
IL CAPOLUOGO
Meno pieno il bicchiere che osserva il primo cittadino di Belluno, Jacopo Massaro: «Risorse attesissime, ma soldi assolutamente insufficienti. Oggi agli enti locali mancano otto miliardi - spiega il sindaco - senza contare tutti i nuovi standard per igienizzare parchi pubblici, asili nido, servizi socio sanitari. Adempimenti che comportano un enorme incremento di spesa molti. Nelle casse nel frattempo c’è una situazione molto drammatica. Nel nostro comune le politiche di bilancio, così criticate dalle opposizioni, hanno permesso un basso livello di indebitamento. Siamo in grado di pagare le spese e così copriamo parte delle mancate entrate. Servirà però un nuovo intervento. Non sono vezzi, sono risorse necessarie per garantire servizi ai cittadini. Serve una nuova iniezione. Ci serve una semplificazione delle regole, abbiamo necessità di far ripartire con urgenza il Paese». Massaro punta poi il dito contro la necessità di semplificazione e svela che i revisori dei conti al momento non riescono a dare il disco verde alla manovrina di Palazzo Rosso: «Come conferma della complessità della situazione - prosegue il sindaco - Belluno ha avviato manovra per sbloccare interventi d’urgenza. Da parecchio tempo non siamo stati in grado di avere parere dai revisori dei conti del parere per andare in consiglio comunale. Non siamo in grado perché i revisori chiedono infinità di garanzie e dati che noi fatichiamo a trasmettere. Pur avendo fatto tutto con grande velocità gli organi preposti non sono in grado di andare avanti con la loro parte, a causa della complessità della situazione».
I PICCOLI COMUNI
Dario Scopel, sindaco di Seren del Grappa e dell’Associazione nazionale piccoli Comuni invita a non abbassare la guardia: «Bene le risorse ma dalle stime di Anpci ne servono quasi il doppio. Ricordo però che questa situazione di crisi pesante per le imprese e attività economiche sarebbe necessario un anno bianco fiscale ma su questo i Comuni han bisogno che il governo dia ulteriori trasferimenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci