PADOVA - Il Procuratore generale del Tribunale di Sorveglianza del Veneto ha chiesto che Giancarlo Galan, ai domiciliari dopo il patteggiamento nella vicenda Mose, torni in carcere. La richiesta è stata formulata anche alla luce degli esiti delle perizie mediche sullo stato di salute dell'ex governatore del Veneto. Il Tribunale di Sorveglianza si è riservato di decidere. Secondo i periti interpellati le condizioni di salute dell'ex ministro «sono gravi, ma non incompatibili con il carcere, purché la struttura sia dal punto di vista sanitario di livello '3'». Strutture che, secondo l'avvocato difensore di Galan, Antonio Franchini, esistono solo sulla carta.
Il Tribunale di Sorveglianza doveva affrontare anche la posizione di Renato Chisso, che proprio in questi giorni ha dovuto subire un intervento chirurgico per disturbi cardiaci. L'udienza è stata rimandata al 2 marzo.
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