Funerale di Giulia Cecchettin, il messaggio di papà Gino: «Grazie per i 22 anni vissuti assieme» Video

Martedì 5 Dicembre 2023 di Silvia Moranduzzo
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PADOVA«Cara Giulia, è il momento di lasciarti andare. Ti promettiamo che impareremo a ballare sotto la pioggia». Papà Gino Cecchettin ha la voce che trema ma una grandissima forza. Sale sul pulpito della basilica di Santa Giustina a Padova che per dire addio alla sua Giulia si è riempita di persone dentro e fuori. Da quel "palco", il papà della 22enne di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato, diventa portavoce di messaggi importanti che arrivano dritti e netti, senza alcun giro di parole, nonostante il dolore.

«Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro che avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita.

Come può accadere tutto questo? Com'è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell'informazione,..».

«Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma. Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche ad imparare a danzare sotto la pioggia. Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un po’ alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotta questa pioggia. Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Anch’io ti amo tanto e anche Elena e Davide ti adorano. Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace. Addio Giulia, amore mio».

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