Non sarà facile sfida la Juventus «nel momento più difficile della stagione», come ha analizzato Sinisa Mihajlovic in conferenza. «È una partita che può far tremare i polsi o far gonfiare il petto. Per come sono fatto io è la seconda. Il futuro? Se faremo schifo nelle prossime gare, è giusto essere esonerati».
Juventus. «Sono un esempio da seguire. Se non hai certi valori oltre a delle indiscusse qualità tecniche, non puoi vincere così tanti scudetti di fila. Affrontiamo la Juventus nel nostro momento più difficile. È una partita che può far tremare i polsi o far gonfiare il petto. Per come sono fatto io è la seconda. È l'occasione per dare una minima soddisfazione ai tifosi».
Galliani. «Mi fanno piacere le sue parole, ma come tutti gli allenatori dipendo dai risultati. Vediamo come vanno queste partite e si vincerà la Coppa Italia. Se le cose andranno male, la cosa naturale sarà cambiare l'allenatore. Io cercherò di dare sempre il massimo fino a che sono qua. Non è mai mancata la vicinanza di Galliani, lo ringrazierò per sempre».
Futuro. «Come tutti gli allenatori del mondo sono giudicato per i risultati. Se facciamo schifo nelle prossime partite, è giusto che venga esonerato, anche prima della finale. Fino a che sono qui darò il massimo, non mi fascio la testa prima di rompermela. Ho la coscienza pulita e cerco di trasmettere ciò che ho dentro di me».
Atteggiamento. «Sicuramente dopo le soste è difficile preparare le partite. Anche contro l'Atalanta abbiamo avuto tutti i giocatori solo venerdì. È difficile trovare concentrazione per i giocatori che staccano, specialmente per i sudamericani che fanno un sacco di viaggi e sicuramente sono più stanchi rispetto che restare a Milanello. Al di là di tutto, non è una scusa perché noi siamo il Milan e dobbiamo dimostrare chi siamo a prescindere».
Difficoltà con le piccole. «Inspiegabile che una squadra riesca a offrire grandi prestazioni contro Inter, Fiorentina e poi regali 60 minuti al Sassuolo, un tempo con il Chievo. I dati ci dicono che è un problema di testa e spirito».
Rapporto con la squadra. «Sono qui da un anno, ma mi sembra di aver vissuto 5 anni per tutto quello che abbiamo provato e cercato di trovare come soluzioni per risolvere le difficoltà. Ci sono certe cose che anche con la buona volontà non si riescono a correggere. Ho fatto notare le differenze tra le ultime partite e quelle in cui vincevamo e si vedevano le differenze di atteggiamento e prestazione. Se non sono riuscito a dare continuità, io mi prendo le mie responsabilità. Come diceva Trapattoni, esistono due categorie di allenatori: quelli esonerati e quelli che verranno esonerati».
Balotelli. «Il problema di Mario è un problema di testa, come penso che il problema del Milan sia nella testa e nello spirito, non nelle gambe.
Ultimo aggiornamento: 14:48
Juventus. «Sono un esempio da seguire. Se non hai certi valori oltre a delle indiscusse qualità tecniche, non puoi vincere così tanti scudetti di fila. Affrontiamo la Juventus nel nostro momento più difficile. È una partita che può far tremare i polsi o far gonfiare il petto. Per come sono fatto io è la seconda. È l'occasione per dare una minima soddisfazione ai tifosi».
Galliani. «Mi fanno piacere le sue parole, ma come tutti gli allenatori dipendo dai risultati. Vediamo come vanno queste partite e si vincerà la Coppa Italia. Se le cose andranno male, la cosa naturale sarà cambiare l'allenatore. Io cercherò di dare sempre il massimo fino a che sono qua. Non è mai mancata la vicinanza di Galliani, lo ringrazierò per sempre».
Futuro. «Come tutti gli allenatori del mondo sono giudicato per i risultati. Se facciamo schifo nelle prossime partite, è giusto che venga esonerato, anche prima della finale. Fino a che sono qui darò il massimo, non mi fascio la testa prima di rompermela. Ho la coscienza pulita e cerco di trasmettere ciò che ho dentro di me».
Atteggiamento. «Sicuramente dopo le soste è difficile preparare le partite. Anche contro l'Atalanta abbiamo avuto tutti i giocatori solo venerdì. È difficile trovare concentrazione per i giocatori che staccano, specialmente per i sudamericani che fanno un sacco di viaggi e sicuramente sono più stanchi rispetto che restare a Milanello. Al di là di tutto, non è una scusa perché noi siamo il Milan e dobbiamo dimostrare chi siamo a prescindere».
Difficoltà con le piccole. «Inspiegabile che una squadra riesca a offrire grandi prestazioni contro Inter, Fiorentina e poi regali 60 minuti al Sassuolo, un tempo con il Chievo. I dati ci dicono che è un problema di testa e spirito».
Rapporto con la squadra. «Sono qui da un anno, ma mi sembra di aver vissuto 5 anni per tutto quello che abbiamo provato e cercato di trovare come soluzioni per risolvere le difficoltà. Ci sono certe cose che anche con la buona volontà non si riescono a correggere. Ho fatto notare le differenze tra le ultime partite e quelle in cui vincevamo e si vedevano le differenze di atteggiamento e prestazione. Se non sono riuscito a dare continuità, io mi prendo le mie responsabilità. Come diceva Trapattoni, esistono due categorie di allenatori: quelli esonerati e quelli che verranno esonerati».
Balotelli. «Il problema di Mario è un problema di testa, come penso che il problema del Milan sia nella testa e nello spirito, non nelle gambe.
Ci sono certe cose che non riesci a correggere. Mario si sta allenando bene, ci parlo spesso con lui e so quanto ci tiene. Può e deve fare la differenza, sa che si gioca tutto in queste 7-8 partite. Quando mi hanno chiesto di riportarlo, io ci ho parlato e mi ha convinto».
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