A giorni ci sarà il consiglio direttivo in vista della nuova stagione. Si parte da 370 euro all'anno per atlete tra i 14 e i 18 anni che fanno quattro allenamenti e due gare a settimana. Anche Atl-Etica, società di atletica che conta 350 tesserati e un totale di 35 tecnici, quest'anno ha rivisto la quota tornando a 350 euro all'anno, cioè 50 euro in più rispetto all'emergenza Covid. «Siamo in difficoltà come tutti, ma fin dalla nascita eravamo mentalmente pronti al cambio legato alla riforma sottolinea Andrea De Lazzari, direttore generale e ideatore del progetto il volontariato è fondamentale, ma deve essere di qualità. Per creare professionisti è necessario che le società siano in grado di sostenere il talento». Non a caso Atl-Etica da un lato si basa sì sul concetto di no-profit ma dall'altro risponde a tutti gli obblighi delle società di capitale Srl. «Serve un cambio di passo culturale: le associazioni, come le imprese, devono essere efficienti evidenzia sia dal punto di vista sportivo che per la capacità di esercitare attività secondarie». Il tutto sempre con lo scopo di reinvestire. Certo, l'impegno non è da poco. «Oggi un ragazzo ci richiede una spesa media di 1.000 euro all'anno fa i conti De Lazzari oltre alla quota, ci sono gli sponsor. Più i contributi pubblici, anche questi ci vedono becchi e bastonati. Alla fine un'associazione deve mutuare il concetto dell'impresa e avere la capacità di camminare con le proprie gambe».
Fare sport? A Treviso diventa un lusso: tariffe aumentate del 15%. E non si salva nessuno
Mercoledì 23 Agosto 2023, 19:55
I BALZELLI
A giorni ci sarà il consiglio direttivo in vista della nuova stagione. Si parte da 370 euro all'anno per atlete tra i 14 e i 18 anni che fanno quattro allenamenti e due gare a settimana. Anche Atl-Etica, società di atletica che conta 350 tesserati e un totale di 35 tecnici, quest'anno ha rivisto la quota tornando a 350 euro all'anno, cioè 50 euro in più rispetto all'emergenza Covid. «Siamo in difficoltà come tutti, ma fin dalla nascita eravamo mentalmente pronti al cambio legato alla riforma sottolinea Andrea De Lazzari, direttore generale e ideatore del progetto il volontariato è fondamentale, ma deve essere di qualità. Per creare professionisti è necessario che le società siano in grado di sostenere il talento». Non a caso Atl-Etica da un lato si basa sì sul concetto di no-profit ma dall'altro risponde a tutti gli obblighi delle società di capitale Srl. «Serve un cambio di passo culturale: le associazioni, come le imprese, devono essere efficienti evidenzia sia dal punto di vista sportivo che per la capacità di esercitare attività secondarie». Il tutto sempre con lo scopo di reinvestire. Certo, l'impegno non è da poco. «Oggi un ragazzo ci richiede una spesa media di 1.000 euro all'anno fa i conti De Lazzari oltre alla quota, ci sono gli sponsor. Più i contributi pubblici, anche questi ci vedono becchi e bastonati. Alla fine un'associazione deve mutuare il concetto dell'impresa e avere la capacità di camminare con le proprie gambe».
A giorni ci sarà il consiglio direttivo in vista della nuova stagione. Si parte da 370 euro all'anno per atlete tra i 14 e i 18 anni che fanno quattro allenamenti e due gare a settimana. Anche Atl-Etica, società di atletica che conta 350 tesserati e un totale di 35 tecnici, quest'anno ha rivisto la quota tornando a 350 euro all'anno, cioè 50 euro in più rispetto all'emergenza Covid. «Siamo in difficoltà come tutti, ma fin dalla nascita eravamo mentalmente pronti al cambio legato alla riforma sottolinea Andrea De Lazzari, direttore generale e ideatore del progetto il volontariato è fondamentale, ma deve essere di qualità. Per creare professionisti è necessario che le società siano in grado di sostenere il talento». Non a caso Atl-Etica da un lato si basa sì sul concetto di no-profit ma dall'altro risponde a tutti gli obblighi delle società di capitale Srl. «Serve un cambio di passo culturale: le associazioni, come le imprese, devono essere efficienti evidenzia sia dal punto di vista sportivo che per la capacità di esercitare attività secondarie». Il tutto sempre con lo scopo di reinvestire. Certo, l'impegno non è da poco. «Oggi un ragazzo ci richiede una spesa media di 1.000 euro all'anno fa i conti De Lazzari oltre alla quota, ci sono gli sponsor. Più i contributi pubblici, anche questi ci vedono becchi e bastonati. Alla fine un'associazione deve mutuare il concetto dell'impresa e avere la capacità di camminare con le proprie gambe».
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