Il generale Roberto Vannacci a Castelfranco per presentare il suo libro. Botta e risposta con la libraia della Ubik: «Vieni». Lei: «Noi facciamo la democrazia, non i suoi incontri»

Sabato 6 Gennaio 2024, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 20:24

La replica di Abatangelo: «Noi facciamo la democrazia, non i suoi incontri»

Non si è fatta attendere la risposta della Abatangelo che, per riflettere sulla sua partecipazione all'evento, non solo non ha atteso il fine settimana, ma nemmeno qualche ora e ha replicato tramite i social rivolgendosi direttamente all'autore de "Il mondo al contrario". «Gentile signor Vannacci, i libri li scrivono gli scrittori, li pubblicano gli editori, li distribuiscono i distributori e li vendono i librai nelle librerie fisiche - spiega nel post - L'incontro di cui parla, quindi, non è affatto la presentazione di un libro e dovrebbe cercare un altro modo di chiamarlo, mostrando finalmente un po' di rispetto per tutta la filiera che da mesi sta irridendo e scavalcando. A me degli incontri privati su libri autopubblicati organizzati da non si sa chi, con quali soldi, motivi o finalità, non interessa per niente. Non m'interessa oppormi, impedirli, boicottarli o chessoio. Non mi interessa approfittare ancora della sua visibilità né avere ancora paura di tornare a casa perché lei non riesce a tenere a bada i suoi follower. E le signore non s'invitano su Facebook. M'interessa, ma questo non la riguarda, che Castelfranco Veneto non senta il bisogno di dire, il 10 gennaio, che qui ci sono migliaia di antifascisti, antirazzisti, antiomofobi, pacifisti, antimilitaristi, volontari, democratici, intellettuali. Migliaia di persone che nel lavoro, nel tempo libero, nell'associazionismo, nelle biblioteche, nelle parrocchie, nei partiti, gruppi, comitati, centri di accoglienza, famiglie di ogni forma e colore, ogni giorno, con sacrificio, fanno girare il mondo e lo fanno arrivare al giorno dopo, mentre quelli come lei pontificano su cosa sia normale - poi continua -. M'interessa che a Martina Franca sappiano che qui, oltre a vendere pentole di sera negli alberghi, facciamo molte cose bellissime tra cui discutere e confrontarci su come gestire visite più o meno gradite a casa nostra. E che ci stiamo scervellando, in questi giorni, che stiamo facendo la fatica di ascoltare, capire e negoziare posizioni anche molto diverse dalle nostre, noi sì in un clima educato e civile. Noi facciamo la democrazia, errori compresi, non i suoi incontri esclusivi sull'editoria a pagamento. Ci pensi nel fine settimana, anche se non la riguarda».

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