Morto in cantiere operaio di 23 anni, sit in della famiglia di Mattia Battistetti: «Serve un nuovo reato, quello per omicidio sul lavoro»

Domenica 10 Dicembre 2023, 05:05

L'obiettivo

La battaglia della famiglia Battistetti, che in memoria del giovane operaio ha fondato un’associazione, è quella di creare una nuova cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Le iniziative sono molteplici, e quella del sit-in di ieri mattina (assieme alle sigle sindacali) è solo una delle tante. Nel volantino distribuito ai passanti il messaggio è quanto mai chiaro: «La strage sul lavoro è senza fine: più di mille morti ogni anno tra cantieri, fabbriche, campi e cave». Si parla di più di tre decessi al giorno, festivi compresi. «In molti stiamo portando avanti la battaglia affinché tutto questo non succeda più - sottolineano i familiari di Mattia - La partecipazione popolare di lavoratrici, lavoratori e cittadini è oggi ancora più importante. Gli omicidi sul luogo di lavoro ci riguardano tutte e tutti, non sono mai una fatalità e hanno causa ben precisa che devono vederci soggetti attivi nella prevenzione, nella richiesta di giustizia e nella vicinanza alle famiglie delle vittime». Il volantinaggio al presidio di Porta San Tomaso ha trovato molti consensi, e segni di vicinanza al dramma della famiglia Battistetti. Il sostegno, in piazza, è unanime: «Hanno coraggio, e vanno sostenuti», «ammiro quella mamma, non è da tutti trovare la forza per reagire e combattere», «pretendere giustizia è il minimo». Giovani, genitori e anziani: sono tutti dalla parte dei Battistetti, perché anche secondo loro non è possibile uscire di casa per andare al lavoro e non tornare mai più.

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