Scotch, buste e manette: il piano del killer di Latina e le ana Vittorio Buongiorno logie con Filippo Turetta

Venerdì 16 Febbraio 2024, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:54

NELLO ZAINO

Il problema era il contenuto. Immaginate la scena. Un ufficio della Questura. Una scrivania libera su cui vengono posati uno dopo l'altro gli oggetti tirati fuori dallo zainetto per procedere alla repertazione fotografica. Sacchi di plastica formato condominio. Guanti. Nastro adesivo da pacchi. Poi sono sobbalzati. Manette del tipo in dotazione alle forze di polizia. Manganello del tipo in dotazione alle forze di polizia. Manganello telescopico. Gli investigatori si sono guardati. Nessuno ha detto nulla. Ma forse lo hanno pensato. I sacchi di plastica con cui era stato coperto il cadavere di Giulia Cecchettin quando è stato ritrovato in un canalone vicino al Lago di Barcis, in provincia di Pordenone. I guanti erano invece nel borsone sequestrato a Filippo Turetta, il giovane assassino di Giulia, quando è stato arrestato dalla polizia tedesca. Nel borsone venne trovato anche il coltello dell'omicidio. Christian Sodano aveva invece una pistola con 17 colpi nel caricatore.
Che voleva fare con questi oggetti il maresciallo 27enne della Guardia di Finanza? Voleva rapire Desyrée Amato? Possibile. Voleva ucciderla e occultarne il cadavere? Possibile. Se lo stanno chiedendo anche il sostituto procuratore Valerio De Luca, titolare dell'indagine, e gli investigatori della Squadra Mobile di Latina che indagano sul caso. Al momento nel decreto di fermo al reo confesso non è stata contestata la premeditazione del duplice omicidio volontario, ma non è escluso che ciò possa avvenire nei prossimi giorni, anche alla luce di questi elementi.
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