Scotch, buste e manette: il piano del killer di Latina e le ana Vittorio Buongiorno logie con Filippo Turetta

Venerdì 16 Febbraio 2024, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:54

LA SPIEGAZIONE

A dire il vero, Christian Sodano, ha fornito una spiegazione, almeno su due oggetti più inquietanti ritrovati nello zainetto. Assistito dagli avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi, ha detto solo: «Sono ricordi, sono ricordi di mia madre». E qui si apre un altro fronte. La madre di christian Sodano era una poliziotta ed è morta nel 2016. Nell'ottobre del 2017, appena ventenne, aveva pubblicato sul suo profilo social una vecchia foto che lo ritraeva bambino insieme alla mamma. E aveva scritto: «Sono passati undici mesi da quando non ci sei più». Un post pieno di ricordi, di tristezza, pieno di quel senso di vuoto che ci prende quando ci giriamo e accanto non c'è più un genitore, una persona amata, un faro, un punto di riferimento. La fine del post suonava così: «Quelle note che prendevo a scuola, le cazzate che facevo era a te che le venivo a riferire, perché solo tu potevi capirmi».
Insomma, la donna aveva lasciato un vuoto enorme. Ma perché, si chiedono gli inquirenti, portarsi appresso manette e manganello? Perché sono ricordi o perché il giovane aveva in mente qualcosa? Pensava di poter fuggire con Desyrée ad ogni costo, accada quel che accada? Lui non l'ha detto, anzi. Ha detto che ha sparato perché è stato preso alla sprovvista dall'arrivo della madre e della sorella di Desyrée. Però quelle manette e quel manganello dicono forse dell'altro.
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